CONTE TIENE LA DELEGA AI SERVIZI SEGRETI, AL COPASIR URSO (FDI)
IL COPASIR (ORGANISMO DI CONTROLLO) SPETTA ALL’OPPOSIZIONE… FAVORITO L’EX FINIANO PASSATO CON LA MELONI
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha deciso di mantenere la delega per i servizi segreti, cioè sull’Aise (sicurezza esterna), Aisi (sicurezza interna) e Dis (Dipartimento di coordinamento dei due servizi).
È lui insomma il master of spies. Si tratta di una notizia confermata ad Huffpost da fonti di Palazzo Chigi.
Si definisce così l’architettura del sistema di sicurezza nazionale con il nuovo governo. Adesso manca sola la nomina del nuovo presidente del Copasir (l’organismo di parlamentare di controllo) visto che il suo presidente nella nuova legislatura, il dem Lorenzo Guerini è stato nominato ministro della Difesa del Governo Conte Bis.
Per legge, la Presidenza del Copasir deve andare a una delle forze d’opposizione, ma è difficile che possa diventarlo Matteo Salvini, che ha appena lasciato il ministero dell’Interno, mentre la Lega presiede ben 11 commissioni parlamentari su 12.
Viste anche le questioni aperte del Russiagate e dei contatti del suo collaboratore di lungo corso Gianluca Savoini all’hotel Metropol di Mosca nell’ottobre del 2018.
Inoltre Salvini dovrebbe far dimettere uno dei suoi dal Copasir e rimpiazzarlo all’interno dell’organismo. Anche se ciò accadesse, va ricordato che il voto per il presidente avviene a scrutinio segreto.
Forza Italia, all’inizio della legislatura ha “optato” per la Presidenza della Commissione di Vigilanza Rai (per prassi, questa volta, “assegnata” all’opposizione).
Quindi, sembra tagliata fuori. Mentre in pole position è il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, attualmente vicepresidente del Copasir.
I dem dovranno rimpiazzare Guerini con un loro deputato, all’interno dell’organismo, particolarmente delicato per le sue funzioni e regolato da strettissime norme di segretezza, visto che può chiamare in audizione oltre al presidente del Consiglio e ai ministri competenti, anche direttamente i capi dei tre servizi. E ottenere “informazioni sensibili”.
I vertici di Dis e Aise sono stati rinnovati alla fine di novembre proprio da Conte con la nomina dei generali della Guardia di Finanza Gennaro Vecchione e Luciano Carta.
Mentre il generale dei Carabinieri e prefetto Mario Parente, già in carica dal 2016, il 15 giugno 2018 era stato confermato alla guida del servizio segreto interno per un biennio, e non è stato toccato dall’avvicendamento di novembre.
Naturalmente, la diversa composizione politica del governo potrebbe portare ad alcuni pesi diversi all’interno delle strutture. Ma soprattutto c’è da sottolineare il mutato scenario internazionale per quanto riguarda le esigenze di sicurezza nazionale: dalle vicende del 5G (la golden power e i rischi collegati allo sviluppo delle tlc di quinta generazione) fino all’ultimo caso di spionaggio a danno degli Stati Uniti (l’arresto di una presunta spia russa a Pomigliano d’Arco, avvenuto il giorno stesso del giuramento del nuovo governo).
Forse, proprio a questo scenario internazionale di sicurezza, andrebbe ricondotto – secondo alcuni esperti di intelligence – l’endorsement via Twitter del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, al premier Conte.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply