CONTRIBUENTI E PENDOLARI PAGHERANNO L’ENNESIMO SALVATAGGIO DI ALITALIA, EVVIVA IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO
TESORO E FS SI FARANNO CARICO DELLE PERDITE, MA SONO SOLDI DEGLI ITALIANI… FINO AD OGGI E’ GIA’ COSTATA AL PAESE 7,4 MILIARDI BUTTATI DALLA FINESTRA
Perchè i pendolari italiani devono pagare l’ennesimo salvataggio di Alitalia, azienda ormai privatizzata da tempo?
Perchè i contribuenti devono tornare a mettere soldi in quella che fino a dieci anni fa era la compagnia di bandiera ma oramai è solo una delle tante compagnie aeree private che volano in Italia, e peraltro neanche la principale e la più impegnata nelle tratte degli aeroporti cosiddetti minori?
Da dove vengono presi i due miliardi e passa di soldi pubblici che Di Maio e Salvini vogliono mettere in Alitalia?
Dalle tasche degli italiani, con la conversione in azioni del prestito da 900 milioni di euro, e dagli investimenti per il miglioramento dei treni pendolari, con l’imposizione a Ferrovie di mettere soldi nell’operazione.
L’ingresso di un’azienda pubblica sana come le Ferrovie in un’azienda privata e in crisi come Alitalia rimane incomprensibile, dettata solo da motivazioni propagandistiche.
Ma davvero basta mettere altri soldi per far finalmente funzionare Alitalia? Davvero il solo problema è rifinanziare? Davvero il bene di Alitalia è tentare l’ennesimo salvataggio pubblico?
Davvero il bene della compagnia è obbligare lo Stato, quindi tutti i cittadini, a metterci di nuovo soldi? Davvero questa è un’amministrazione oculata dei soldi pubblici?
Dal 1974 al 2014, secondo i calcoli di Mediobanca, Alitalia è già costata ai contribuenti italiani 7,4 miliardi di euro, di cui solo 4,1 miliardi per la fallimentare operazione dei “Capitani coraggiosi” del Governo Berlusconi.
Ora, grazie a Di Maio e Salvini, gli italiani dovranno mettere almeno altri 2 miliardi, senza avere nessuna garanzia che questi soldi servano a qualcosa che non sia dare alla compagnia qualche altro mese di vita, magari fino alle elezioni Europee, tornando peraltro invendibile.
Così verranno bruciati soldi e tempo prezioso.
(da “Huffingtonpost”)
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