GIORGIA #MELONICHAN PALADINA DELL’AMORE SAFFICO A SUA INSAPUTA
A FORZA DI IMPERSONIFICARE I MANGA PER LA GOIA DEI SUOI FANS, SI IDENTIFICA IN MARI OHARA “IN DIFESA DELA FAMIGLIA TRADIZIONALE”, MA IL PERSONAGGIO SI ADATTA POCO: E’ LESBICA
Giorgia Meloni da qualche tempo ha deciso che la strategia giusta per arrivare al cuore dei patrioti e degli elettori sovranisti passa per i manga e gli anime giapponesi.
Una scelta dettata dal fatto che qualcuno qualche tempo fa ha fatto una caricatura “in stile giapponese” della leader di Fratelli d’Italia prontamente ribattezzata Meloni-Chan che è diventata subito organica alla propaganda meloniana.
L’idea ha riscosso un discreto successo perchè è una di quelle classiche cose che rendono simpatico un personaggio politico anche quando si tratta di uno che ha le idee portate avanti dalla Meloni.
Nello staff della comunicazione della Meloni qualcuno deve aver pensato che era cosa buona e giusta continuare a utilizzare la caricatura “manga” della Meloni per aumentare l’engagement della pagina.
Il che d’altro canto la dice lunga sul livello di disperazione della comunicazione politica.
Così che ogni tanto, tra un post contro gli immigrati e uno contro Soros, Meloni-Chan compare su Facebook, a rasserenare gli animi. Non è sempre la stessa, c’è sempre un nuovo disegnino.
Più di qualcuno si è chiesto se Giorgia stia coltivando il progetto di fondare il partito dei memers. Ma ci sono troppi livelli di ironia perchè la domanda ottenga una risposta.
La Meloni ha deciso di sfruttare in maniera continuativa il filone giapponese e fumettaro. A Roma oltre a farsi fotografare con numerosi cosplayer la Meloni si è fatta immortalare in groppa ad un drago.
C’è chi l’ha paragonata a Daenerys Targaryen di Game of Thrones ma noi sappiamo che in realtà è un omaggio al periodo in cui la Meloni frequentava Undernet e si era fatta conoscere con lo pseudonimo di Khy-Ry, la draghetta degli Irriducibili della Lazio.
La situazione però ad un certo punto è sfuggita di mano. Sono state creati video parodia con la Meloni in groppa a Falco mentre solca il firmamento della politica italiana sulle note del tema de La Storia Infinita.
Su Instagram sono comparse altre fan art ispirate a Meloni-Chan e su Facebook è stata aperta la pagina Melonichan dove si assiste ad un rovesciamento dei ruoli.
Non è un personaggio politico che diventa manga ma è un personaggio dei manga che scende in politica.
Meloni intanto ha continuato ad exploitare il filone anime e manga.
Mentre Salvini ricorda con nostalgia i flipper e i gelati a 200 lire la leader di Fratelli d’Italia si rivolge alla generazione successiva e ieri ha ricordato che l’11 ottobre 1984 andava in onda il primo episodio di Ken il guerriero.
«Quanti di voi sono cresciuti guardando questo cartone?» ha chiesto la Meloni ai suoi fan. Senza nulla togliere a Kenshiro stupisce però che una patriota come Meloni-Chan abbia dedicato un post ad un anime giapponese e invece oggi — 12 ottobre — non abbia scritto nemmeno una riga sull’anniversario della scoperta dell’America ad opera dell’italiano Cristoforo Colombo.
Una ricorrenza festeggiata da decenni da tutte le comunità di italiani emigrati nelle Americhe come momento di orgoglio italiano.
Ma è noto che i riferimenti culturali della Meloni sono assai esterofili e impregnati di cultura pop.
Nel 1998 quando la giovane weeabo della politica italiana organizzò la prima festa nazionale di Azione Giovani (ora festa di FdI) decise di chiamarla Atreju, proprio come il protagonista della Storia Infinita.
Non mancano poi qui e lì riferimenti più sostanziosi all’universo creato da J.R.R. Tolkien, che però ha le sue radici nella tradizione e nella mitologia nordica, non nell’epica classica latina che dovrebbe essere l’humus naturale di un sovranista italico.
Solo il tempo ci dirà se quella di farsi trasformare in un meme con riferimenti ad una cultura e ad una letteratura diversa dalla nostra sarà una scelta vincente.
Arriviamo così all’ultima apparizione ufficiale di Meloni-Chan.
Al solito la leader di FdI posta una delle immagini che i fan le hanno inviato. In questo caso è una graziosa biondina che guarda al sol dell’avvenire, dalle fattezze “manga”.
La caption non lascia dubbi: difendere la famiglia tradizionale. Un messaggio chiaro e deciso, che senza dubbio piacerà ai meloniani visto che Giorgia scelse proprio il Family Day per annunciare di essere incinta.
C’è però un problema. Il personaggio raffigurato non è una Meloni-Chan, ovvero una caricatura della Meloni, ma una delle protagoniste del manga&anime Love Live! di nome Mari Ohara.
Si tratta di un anime molto famoso anche in Italia. Poco male, alla fine l’importante è il messaggio che lancia: difendiamo la famiglia tradizionale (giapponese o italiana?). Ed è qui che la questione si fa spinosa come aveva già fatto notare Diego Bianchi a Propaganda Live la settimana scorsa.
Perchè Love Live! oltre ad essere un manga e un anime molto apprezzato dalla comunità LGBT è una serie dove — come in molti manga — è molto presente un sottotesto a sfondo omosessuale.
Non si tratta di riferimenti espliciti, la sessualità delle protagoniste (sono tutte donne) non è mai chiaramente esplicitata ma i fan hanno notato come le ship raccontate nella saga ammicchino molto alle relazioni omosessuali tra donne.
Qualcuno discute se si tratti di un manga esplicitamente di genere Yuri (ovvero che rappresenta relazioni affettive e amorose tra donne) ma pochi dubitano del fatto che i vari toccamenti tra le protagoniste, tra cui Mari/Meloni-Chan siano semplicemente amichevoli o camerateschi.
Mari Ohara ad esempio ha la passione di toccare i seni delle amiche.
La questione non è mai stata chiarita dagli autori, al punto che molti lettori e spettatori sostengono che sotto trame a sfondo omosessuale vengano inserite per titillare la componente maschile della fanbase.
Magari lo staff della Meloni si è limitato ad una breve ricognizione su Wikipedia e non ha trovato nulla di strano. Ma la polemica sulla traduzione della versione inglese del gioco tratto da Love Live! inizialmente emendata dai riferimenti omosessuali è sicuramente un chiaro indizio che non si tratta semplicemente dell’interpretazione dei fan.
Comunque vada a finire davvero questo dimostra che appropriarsi dei canoni culturali stranieri, snobbando la tradizione fumettistica italiana (andava bene anche un Crepax probabilmente), rischia di essere controproducente perchè non si è completamente padroni del linguaggio.
Quando poi a farlo è la Meloni, che su Facebook aveva dato la stura ad ogni sorta di commento omofobo per una foto di Macron nello spogliatoio della Francia Campione del Mondo la cosa diventa ancora più divertente.
(da “NextQuotidiano”)
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