CONVENTION PARISI, ECCO I NOMI CHE SFILERANNO SUL PALCO
NIENTE POLITICI SUL PALCO, TUTTA SOCIETA’ CIVILE… 1800 PERSONE DI CAPIENZA, NESSUN POSTO RISERVATO… DIVERSE SORPRESE E UNA ATTENTA REGIA CON SILVIO ALLA FINESTRA
Follow the money. Sul corrente intestato all’associazione “L’Italia che verrà ” da qualche giorno arrivano versamenti, da imprenditori, professionisti gente interessata al progetto.
L’associazione – nuova e dal nome tutto politico – è quella di Stefano Parisi. E il progetto è quello che Mr Chili, ex candidato sindaco di Milano presenterà domani, a Milano, allo spazio Megawatt, sotto una grande scritta Energie per l’Italia, Idee per riaccendere il paese.
E che assomiglia molto a un nuovo movimento, una newco separata e distinta da Forza Italia, nelle cui casse non entrerà un euro.
Niente politici sul palco, tutta società civile, location fatta apposta per le tv, con la regia dell’evento affidata — e questa pare davvero una metafora — ad Alessandro Banfi, ex direttore di Tgcom 24, Mediaset.
La cui informazione, negli ultimi tempi, è molto filo-governativa.
Nel ruolo di presentatori il primo giorno Giuseppe De Bellis, vicedirettore del Giornale e il secondo Giancarlo Loquenzi, direttore Radio Rai.
Saranno loro a dare la parola ai mitici esponenti della mitica “società civile” che, dal palco, esporrà le Idee per l’Italia. Che al momento, non si capisce se saranno anche le idee per Forza Italia.
Un azzurro che ha parlato col Cav spiega: “Parisi si è allargato, perchè doveva fare il manager e si è messo a fare il leader, ma Berlusconi è pragmatico. Vede come va. Se riesce, punta di lui, se fallisce si tiene Forza Italia”.
Lui, Parisi, stimatissimo a corte da Gianni Letta, aprirà la convention con un saluto e chiuderà sabato alle 12. E ha curato nel dettaglio la scaletta dell’evento.
I pezzi grossi – soprattutto della Milano che conta – arrivano sabato. Prima parleranno Claudio De Albertis, presidente Ance — i costruttori — e Piergaetano Marchetti, lo storico notaio di Rcs, Antonio Gozzi, presidente di Federacciai.
Poi gli economisti: Veronica De Romanis, Nicola Rossi, già con D’Alema a palazzo Chigi, poi vicino a Montezemolo e Monti.
In mezzo giovani ricercatori iperliberisti dell’Istituto Bruno Leoni.
E la giornalista Annalisa Chirico, in qualità di presidente di “Fino a prova contraria – Until proven guilty”, il movimento “per una giustizia giusta ed efficiente” nato lo scorso marzo a Villa Taverna, sotto gli auspici dell’ambasciatore John R. Phillips. Un’associazione favorevole al Sì al referendum, in nome della la stabilità che favorisce investimenti.
Posizione che formalmente non è quella di Parisi. Formalmente, perchè informalmente anche nel giro renziano stretto vivono l’evento con favore, perchè è chiaro che quello è “un centrodestra con cui si può parlare”.
Ecco gli altri ospiti di un parterre senza troppi colpi di scena, molto milanese, attorno al quale lo staff di Parisi ha alzato un muro di riservatezza: Massimo Gandolfini, il presidente del Family day, che fino a poche settimane fa era vicino al mondo leghista; altro cattolico di peso Giancarlo Cesana, ex responsabile di comunione e liberazione, ex presidente del Policlinico, figura di spicco del mondo di Cl, espressione dello zoccolo duro di Don Giussani.
E poi i giovani: Giacomo Lev Mannheimer, figlio d’arte del noto sondaggista; Elisa Serafini, ricercatrice, ma nota soprattutto perchè era uno degli ospiti fissi della trasmissione Announo di Giulia Innocenzi. Si mise in evidenza attaccando Travaglio, guadagnandosi la simpatia di Giuliano Ferrara.
C’è anche qualcuno tra i manager, come dicono a Milano, del mondo di Corrado Passera, come Marco Morganti, amministratore delegato di banca prossima, in un parterre che ha la tipologia umana più di una nuova Scelta civica che del berlusconismo.
Idee sacconiane sul lavoro, cattoliche sulla famiglia, a parlare di libertà di educazione ci sarà suor Monia Alfieri.
Già trapelata la presenza di Maryan Ismail, di origine somala, candidata del Pd alle elezioni comunali di Milano, che però ha sbattuto la porta in faccia al Pd perchè avrebbe deciso di interloquire con la parte più minoritaria e ortodossa.
La sala ricorda un’arena. I dirigenti di Forza Italia e degli altri partito che andranno non troveranno nessun posto riservato. 1800 persone di capienza.
Come nelle tradizioni: sala piccola rispetto all’affluenza programmata, per ottenere l’effetto “pienone” e “bagno di folla”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply