DA QUANDO NON C’È PIÙ MORISI, SALVINI È PRECIPITATO TUTTO: DAI SONDAGGI AI LIKE
I FOLLOWER CALANO E SOPRATTUTTO CROLLA IL TASSO DI INTERAZIONE: NEGLI ULTIMI TRE MESI – 26MILA UTENTI SU FACEBOOK E -30MILA SU INSTAGRAM
Quando c’era lui i post arrivavano in orario e soprattutto diventavano virali. Luca Morisi però, almeno per il momento, non c’è più e tutto sembra precipitare, tanto che Matteo Salvini ha deciso il contrattacco: dall’autunno si tornerà a messaggi più aggressivi sui temi identitari, primo tra tutti quello delle pensioni e l’immigrazione, vecchio cavallo di battaglia, meno utilizzabile dopo la pandemia.
Il guru della comunicazione social che ha regalato anni di gloria a Matteo Salvini si è fatto da parte dopo una disavventura personale, senza conseguenze giudiziarie, ma abbastanza seria per non voler più guidare la macchina di propaganda passata alla storia come la Bestia. Da quel momento tutto è andato storto, nonostante la squadra di 4-5 ragazzi, molto apprezzati nella Lega, lasciata in eredità dal capo. A ogni disavventura di Salvini, dal Quirinale al viaggio in Polonia, finendo poi con la missione a Mosca, nella Lega in molti scuotono la testa: «Ah, se ci fosse Luca…».
In numeri assoluti i profili Facebook e Instagram di Salvini perdono utenti, ma quello che più colpisce gli esperti, più che la quantità è la qualità, il tasso di interazione infatti sta precipitando: -26.000 mila utenti su Facebook e -30.000 su Instagram, prendendo in esame gli ultimi tre mesi (dati ufficiali Facebook).
Da settembre a oggi, ovvero dall’addio di Morisi, Salvini, pur restano il politico più seguito e quello che più investe in termini economici, ha perso 172.748 utenti, una cifra superata soltanto da Beppe Grillo, ormai di fatto semi-ritirato dalla scena pubblica, mentre Giorgia Meloni nello stesso periodo ne ha acquistati quasi 13 mila (fonte Politica su Facebook).
“Salvini ha molti follower e di per sé può essere normale perderne alcuni – spiega Pierluigi Vitale, professore dell’Università di Salerno, che monitora costantemente i profili dei politici – ma quella che registriamo è una tendenza costante e questo è un dato preoccupante per lui».
«Il declino era cominciato già nel 2019 – conferma Alex Orlowski, uno dei massimi esperti di cyber propaganda – Morisi ne sa molto, ma qualunque lavoro tecnico sui social ha un successo limitato perché sono cambiati i gusti degli utenti, la gente invecchia, Facebook non ha la forza di un tempo e punta tutto sui gruppi. Oggi sui social è più forte Paragone».
Per Orlowski c’è un problema politico: «Siamo davanti alla decadenza di un leader che ha basato il suo successo sui social e gli utenti ora chiedono conto di quelle promesse non mantenute».
Il professor Vitale è arrivato a una conclusione: «Non è vero che la Lega ha cambiato strategia, il fatto è che non c’è più quell’abilità su algoritmi e scelta dei trend in cui Morisi è il migliore. Tutto cambia molto velocemente e non c’è più quella flessibilità per adeguarsi».
Il professor Vitale però crede che non cambierà molto nei prossimi mesi: «Nel sito ufficiale della Lega ci sono i link che rimandano ai profili social di Salvini: vuol dire che il partito è lui. Se si volesse cambiare il segretario, almeno da un punto di vista dei social bisognerebbe ripartire da zero e ciò comporterebbe un lavoro enorme».
In attesa che Morisi torni al suo posto – lo aspettano tutti a braccia aperte nello staff – Salvini ha deciso un cambio di passo per il prossimo anno, ovvero un ritorno a uno stile più aggressivo, con dei temi forti da imporre, senza essere trascinato dalle polemiche non dettate dalla sua agenda.
L’argomento su cui il leader della Lega punterà sono le pensioni, con un messaggio che ha già cominciato a lanciare, e che dal prossimo autunno diventerà più netto: se si torna alla legge Fornero faccio cadere il governo. Magari con un post.
(da La Stampa)
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