DECESSI E TERAPIE INTENSIVE, QUELLE CURVE CHE ANCORA NON SCENDONO: IL NUOVO RAPPORTO GIMBE
I CONTAGI CALANO DEL 15%, MA I DECESSI AUMENTANO DEL 7,5%… LE RIANIMAZIONI REGISTRANO SEMPRE 200 NUOVI INGRESSI AL GIORNO… VACCINATO CON DUE DOSI SOLO IL 44% DEGLI OVER 80
Frenano i contagi da SarsCov2, ma sono ancora più di 200 i pazienti che ogni giorno entrano in terapia intensiva. Nella settimana tra il 7 e 13 aprile si è osservata infatti una riduzione del 15,4% dei nuovi casi, un aumento dei decessi del 7,5% rispetto a quella precedente e un inizio di alleggerimento del carico per gli ospedali. Lo segnala la Fondazione Gimbe nel suo ultimo monitoraggio settimanale.
In particolare il rapporto ha rilevato tra il 7 e il 13 aprile 106.326 nuovi casi contro i 125.695 della settimana precedente, un calo del 5,8% degli ingressi in terapia intensiva (-217) e dei ricoverati con sintomi (-8,1%), Sono invece aumentate le morti (3.083 vs 2.868).
“I nuovi casi e la loro variazione percentuale continuano a scendere – commenta Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – ma con un bacino di 520 mila casi attualmente positivi è impossibile riprendere il tracciamento dei contatti”.
“Sul fronte ospedaliero – aggiunge Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari Gimbe – le curve dei ricoveri con sintomi e delle terapie intensive hanno iniziato una discesa lenta e irregolare. Ma i numeri assoluti restano elevati e in molte regioni gli ospedali sono ancora in affanno”.
Infatti, a livello nazionale l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (39%) e area medica (41%) è ancora superiore alle soglie di allerta (rispettivamente 30% e 40%). In particolare sono 7 le regioni oltre la soglia di allerta per i posti letto di area medica e 13 per le terapie intensive. “Si conferma il calo dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva – conclude Marco Mosti, direttore operativo Gimbe – ma ogni giorno la media degli ingressi supera i 200”.
Il 14 aprile avevano completato il ciclo vaccinale con la seconda dose 4.055.458 milioni di persone (6,8% della popolazione), con notevoli differenze regionali: dall’8,3% del Piemonte al 5,2% della Campania. Anche se il numero di somministrazioni in alcuni giorni ha superato quota 300 mila, su base settimanale non si va oltre le 1,9 milioni di dosi, numero ben lontano dall’obiettivo del generale Figliuolo di 3,5 milioni a settimana.
Rispetto alla protezione degli over 80, sui 4,4 milioni totali, il 43,9% (1.939.680) ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 32% (1.414.126) ha ricevuto solo la prima dose, con le consuete importanti differenze regionali. Nella fascia 70-79 anni, su oltre 5,9 milioni, 180.164 (3%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.395.527 (23,4%) hanno ricevuto solo la prima dose.
(da “La Repubblica”)
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