DECRETO INSICUREZZA, ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA: SPARANO A SALVE E RISCHIANO IL RINCULO
I RIMPATRI NON SI RIESCONO A FARE, LE BALLE DI SALVINI HANNO LE GAMBE CORTE…VOGLIONO SOLO ALIMENTARE LA RABBIA DEGLI IMMIGRATI PER TENERE ALTA LA PERCEZIONE DEL NEMICO, FOMENTANDO PAURE DA TRAMUTARE IN VOTI
Non fatevi distrarre dalle modifiche proposte nel decreto legge Salvini. Sono tutte cartucce sparate con la solita arma di distrazione di massa: promettere sicurezza utilizzando il pugno duro contro gli immigrati. Ma alla fine spareranno a salve, anzi, si rischia il rinculo.
La ragione è semplice: i rimpatri non si riescono a fare, se non in pochi Paesi di provenienza e solo grazie al lavoro di Minniti.
Se non sono riusciti in questi giorni manco a rimpatriare i tunisini ci sarà un motivo. Quando va bene ti chiedono robusti aiuti economici in cambio. Quando va peggio trovi interlocutori non credibili, oppure hai a che fare con veri criminali.
Ecco dunque che la sparata elettorale di Salvini (cacceremo 600mila clandestini) va fatta dimenticare. Così si propongono varie soluzioni – molte irrispettose e inutili, poche anche fondate – che nascondono tuttavia la vera questione: i rimpatri forzati sono per la gran parte impraticabili.
Certo, è opportuno lavorare per distribuire tra i Paesi europei l’onere dell’accoglienza. Ma servono anche serie politiche di integrazione, almeno per i meritevoli, come si è cercato di fare finora.
Invece la risposta di Salvini e anche del M5S (che ha svenduto i suoi presunti ideali) è negativa: meglio contenere, reprimere, concentrare le persone immigrate, meglio renderli sempre più estranei alla convivenza civile, meglio alimentare la loro rabbia. Così si tiene alta la percezione del nemico.
Così si fanno (per ora) i consensi. Ma si fa anche bassa politica.
(da “Huffingtonpost”)
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