DI MAIO E LA NOTA SPESA DI 127.439 EURO: COSA NON QUADRA
I PARLAMENTARI VIAGGIANO GRATIS, LA VOCE “SPESE DI TRASPORTO” E’ INFONDATA… GLI ALTRI MEMBRI DEL DIRETTORIO HANNO SPESO UN QUINTO RISPETTO A DI MAIO, EPPURE SI SPOSTANO ANCHE LORO
È rivolta contro Luigi Di Maio nel Movimento5 stelle. La sua leadership confermata dai leader non sembra essere tale tra i parlamentari che nelle ultime settimane hanno espresso più di un dubbio sull’onnipresenza, sul blog ma anche in tv e negli eventi sul territorio del deputato campano.
E proprio sull’attività politica in giro per l’Italia del vicepresidente della Camera si posa la lente d’ingrandimento dei detrattori.
Alla voce «eventi sul territorio» nelle rendicontazioni mensili ufficiali del M5S, inaugurate durante lo sbarco in Parlamento in piena sindrome scontrini, si registra una cifra che dimostra l’iperattivismo di Di Maio che in tre anni ha speso oltre 100mila euro.
Almeno fino a maggio di quest’anno sono 127.439 per la precisione con una punta assoluta di 9700 euro rendicontati nell’ottobre 2015.
«Beh lui gira tantissimo» commentano vaghi alcuni colleghi. Altri vedono in questa cifra lo specchio di una maratona corsa in solitaria alla ricerca di un consenso personale.
Nel sito Maquantospendi.it (sito non ufficiale ma speculare a quello dei Cinque Stelle) si sommano tutte le cifre rendicontate dai parlamentari divise per categoria.
E Di Maio risulta al primo posto per soldi spesi per attività svolte sul territorio. Secondo classificato con un importo decisamente più basso (31 mila euro) è Roberto Fico, rivale politico di Di Maio.
E così anche gli altri membri dell’ex direttorio spiccano per spese più contenute: Carla Ruocco (25 mila), Carlo Sibilia (19 mila euro), Alessandro Di Battista (16 mila euro). Incluse negli oltre 100 mila euro ci sono le spese di vitto, alloggio e trasporti per le missioni non ufficiali e per eventi come raduni o iniziative sul territorio e infine, sotto la stessa voce, va anche la «stampa di materiale informativo» ovvero i classici volantini.
Insomma, è la dimostrazione che non esiste la politica a costo zero come recitava un mantra dei Cinque Stelle prima di entrare in Parlamento.
EVENTI SUL TERRITORIO
“Gli eventi sul territorio prevedono spese di vitto, di alloggio e anche di trasporti che in alcuni casi non mi faccio rimborsare e in altri non sono rimborsabili, per non parlare delle attività sul mio territorio». Attività che per comodità vengono classificate molto sommariamente come eventi sul territorio.
«Una dicitura fittizia» spiega Di Maio perchè «tutti quanti utilizziamo fondi per spostarci sul territorio, non è eventi sul territorio come a sembrare che si stia finanziando qualcosa. Sono spostamenti logistici e tutto quel che riguarda un normale parlamentare che si muove sul territorio».
Ma non è una spiegazione che convince l’opposizione. «Come fa Luigi Di Maio a parlare di risparmi, di lotta agli sprechi e di attività politica francescana se poi si fa rimborsare dalla Camera la bella cifra di 100 mila euro per attività sul territorio?».
Lo chiede Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera. «Nel goffo tentativo di trovare una spiegazione francescana si arrampica sugli specchi e parla di spese in viaggi. Forse si è dimenticato che queste, per i deputati, sono gratis» conclude.
In effetti non si comprende come altri componenti del Direttorio abbiano speso un quinto di Di Maio. Senza considerare che se uno si sposta per inziative ufficiali si fa rimborsare dal partito, indicando luoghi e costi della sua presenza richiesta.
Qualcosa non torna anche per il Cinquestelle Marra che oggi invitava tutti a “maggiore sobrietà “.
(da agenzie).
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