DOPO LA VITTORIA DI MONTI AL VERTICE UE CROLLA LO SPREAD SOTTO I 420 PUNTI E VOLA PIAZZA AFFARI
APERTURA POSITIVA PER LE BORSE ASIATICHE DOPO L’ACCORDO RAGGIUNTO NELLA NOTTE TRA I LEADER EUROPEI… BUONI RISULTATI ANCHE PER LA MONETA UNICA CONTRO IL DOLLARO
L’esito del vertice Ue, in cui i leader dell’Eurozona hanno trovato l’intesa su meccanismo anti-spread e ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del fondo salva stati, ha inciso sullo spread e sui mercati, e ha segnato in positivo l’apertura delle borse, dall’Asia all’Europa.
Non si ferma il calo dello spread fra Bund e Btp a 10 anni che scende sotto quota 420 punti e segna meno 51 sulla chiusura di ieri, riportando i rendimenti dei nostri titoli al 5,85%.
Giù anche lo spread dei Bonos che passa a quota 475 punti.
Brindano all’accordo raggiunto le piazze finanziarie europee.
Parigi registra un progresso del 3,11%, Francoforte +2,58%, Amsterdam +2,29%, Bruxelles +1,73%, Londra +1,73%.
Piazza Affari mette le ali conl’accordo sul piano anti-spread raggiunto nella notte. Dopo la partenza col botto, l’indice Ftse Mib resta sostenuto, ma sotto i massimi, e segna ora un rialzo del 2,80%.
Volano le banche. Unicredit è riuscita solo ora ad entrare agli scambi, dopo esser finita in asta di volatilità in apertura, e sale ora del 7,36%. Intesa Sanpaolo guadagna il 6,29%. Il Banco Popolare sale del 5%, Bpm +4,38%, Mps del 3,52%.
Corrono anche i mercati asiatici.
E’ vivace Tokyo, dove il Nikkei 225 sale dell’1,82%, mentre fa un rally oltre il 2% Hong Kong.
Gli acquisti principali riguardano il comparto bancario, con Westpac Banking in rialzo dell’1,4% e in supporto dell’indice di riferimento di Sydney.
Sulla piazza giapponese corre Toyota Motor (+2,4%), comprata assieme agli altri titoli legati all’export.
Nel comparto minerario è vivace Bhp Billiton (+2,6%).
L’accordo “sembra molto significativo”, dice a Bloomberg Jonathan Garner, capo strategist di Morgan Stanley ad Hong Kong sottolineando come questa intesa eviti elementi di incertezza visti dai mercati invece sul piano per la Grecia.
Appare invece più scettico il capo della ricerca di Julius Baer in Asia, Mark Mathews, secondo il quale “l’Europa continua a fare dichiarazioni audaci, per poi attenuarle poco dopo”.
Al momento l’economista vede “solo vaghe e incoraggianti parole, che hanno prodotto eccitazione ed euforia — afferma -. Saranno quasi certamente seguite da smentite e rinvii e dalla confusione sul mercato quando capirà di esser stato nuovamente preso in giro”.
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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