E BERLUSCONI SE LA RIDE: “MERITO MIO”
IL CAVALIERE SPINGE PER IL CAMBIO DI ESECUTIVO E SPERA DI FARE IL RIFORMATORE MENTRE L’EX ROTTAMATORE SI ROVINA DA SOLO
Da una parte c’è la soddisfazione di chi dà la cosa per fatta: “Letta l’ho fatto cadere io, non ci sono dubbi”.
Dall’altra, però, ci sono i soliti calcoli elettorali: “Se davvero si va a un governo di legislatura, tra tre anni ci siamo persi Alfano…”.
E mica solo lui. Il Cavaliere è ondivago. Certo, “mai al governo con la sinistra”, questo resta il diktat, ma in fondo, comunque vada a finire, “Forza Italia avrà solo da guadagnarci”, dicevano alcuni falchi ieri in Transatlantico, pensiero che il Cavaliere condivide.
Se Letta dovesse spuntarla e continuare a fare il premier, con Renzi sempre più nelle vesti di picconatore e l’orizzonte delle urne non più così lontano, l’immagine del partito all’opposizione responsabile non farebbe che aumentare le quotazioni di Berlusconi in veste di “padre riformatore della patria”.
Figurarsi poi se dovesse diventare premier Renzi, quasi una festa.
Questa seconda ipotesi, non a caso, è vista dalle parti dell’ex premier come una chance in più per un suo ritorno in grande stile sulla scena, con una forte ipoteca di Forza Italia su una futura vittoria alle urne.
Sì, perchè, spiegano fonti azzurre vicine al Cavaliere, con il segretario del Pd al governo, Berlusconi continuerebbe proprio a giocare il ruolo di statista e coprotagonista delle riforme.
C’è poi un altro aspetto. L’ipotesi di andare verso un governo di legislatura consentirebbe a Berlusconi di “scontare” i 9 mesi di stop per la sentenza Mediaset e preparare in pompa magna la sua rentree sulla scena elettorale, accompagnata, come va dicendo da giorni, da un rinnovato successo “in puro stile ’94”. Già .
Perchè — altro calcolo che gli ha aperto più volte il sorriso parlando con i falchi — andando Palazzo Chigi senza legittimazione popolare, Renzi rischia di scavarsi la fossa da solo.
E stare un anno, o poco più, all’opposizione per Forza Italia sarebbe solo un toccasana, visti i venti di crisi che ancora spirano.
Ma sia chiaro, è la posizione “eccitata” di Berlusconi, Renzi si scordi di poter contare su una “tregua” sine die, ovvero fino allo scadere naturale della legislatura; in fondo, l’idea della tenzone elettorale a breve scadenza il Cavaliere non l’ha abbandonata del tutto, nonostante il Colle non ne voglia sentir parlare.
Il Cavaliere vuole fare le riforme, essere incoronato in un ruolo di statista che le vicende giudiziarie e il “complotto di Napolitano” contro di lui gli avrebbero negato. Ma nessuna concessione in più a Renzi: fatte le riforme, ciascuno di nuovo al suo posto sul campo di battaglia.
Al Cavaliere in questo momento serve tempo, un annetto o giù di lì, oltre non è disposto, nè può permettersi di andare; la coalizione di centrodestra senza un candidato premier spendibile (e resta in campo il nome di Marina, affiancato a quello di Barbara) dopo un anno vedrebbe i piani ribaltarsi a sfavore di Berlusconi e a svantaggio di Renzi.
Ufficialmente, dunque, la linea di Forza Italia è per la bocciatura dell’ipotesi staffetta, affidata a Renato Brunetta (“Non ci piace la staffetta tra Cip e Ciop”) che ha messo in chiaro: “Staremmo per avere, in poco più di due anni, il terzo presidente del Consiglio senza legittimazione popolare”.
E poi, se Renzi dovesse riuscire, sempre grazie anche al sostegno di Alfano e Scelta civica, a portare a casa le riforme, il jobs act e il taglio dei costi della politica, acciufferebbe in un colpo solo i voti conquistati alla scorsa tornata da Grillo , ma anche quelli degli elettori delusi dal centrodestra. Esattamente il “bacino elettorale” a cui sta puntando Renzi.
Sara Nicoli
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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