E PRODI DAL MALI DISSE: “PIER LUIGI TI RINGRAZIO…”
IL CANDIDATO UFFICIALE DEL PD ALLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA SI TROVA IN MALI COME INVIATO DELL’ONU…DA PARISI A ZAMPA, UN FINE LAVORO DI TESSITURA POLITICA HA COSTRUITO IL CONSENSO ATTORNO AL SUO NOME
Ci è arrivato a modo suo.
Romano Prodi è diventato il candidato ufficiale di tutto il centrosinistra e il probabile dodicesimo Presidente della Repubblica, senza muoversi: in queste ore è ancora in Mali per una missione Onu, mentre nelle ultime settimane non ha fatto una sola telefonata di auto-raccomandazione.
Si è fatto candidare da Bersani e quando il leader del Pd lo ha chiamato questa mattina, non ha potuto che pronunciare il fatidico sì, «Pier Luigi ti ringrazio…».
Prodi è fatto così: orgoglioso e cattolico che ha introiettato il fatalismo della Provvidenza, il Professore non ha brigato, anche se ovviamente ha lasciato che i suoi amici agissero.
Anzitutto Arturo Parisi, tessitore dietro le quinte.
Ma anche la portavoce (e parlamentare del Pd) Sandra Zampa, protagonista due notti fa di un intervento molto forte alla assemblea dei parlamentari del centrosinistra, che ha commosso diversi presenti, ha lasciato il segno.
E ancora Sandro Gozi, l’unico parlamentare prodiano (assieme alla Zampa) presente in Parlamento e Giulio Santagata, il braccio destro a palazzo Chigi, che pur non essendo più deputato, ieri mattina era ricomparso a Montecitorio.
Per raggiungere il fatidico quorum di 504 grandi elettori, oltre alla compattezza dei gruppi Pd, Sel, Psi e del drappello di Bruno Tabacci, sarà necessaria verificare la tenuta del Cinque Stelle, dopo le prime, incoraggianti dichiarazioni.
E Mario Monti? Potrà sottrarre i voti di Scelta civica a Prodi, visto il legame che unisce i due dopo la stagione vissuta assieme nella Commissione europea?
Franchi tiratori potrebbero manifestarsi tra i grandi elettori Pd, ma non in misura rilevente, come dimostra la liberatoria standing ovation che ha accompagnato l’annuncio di Bersani della candidatura di Prodi all’assembea del Capranica.
Fabio Martini
(da “La Stampa”)
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