ESISTE UNA ALTERNATIVA A SALVINI? UNA TRIADE LANDINI, CARFAGNA, CALENDA
SONO LE UNICHE PERSONALITA’ IN GRADO DI TENERE TESTA A SALVINI… SERVE UNA OPPOSIZIONE CHE TRASFORMI LA PROTESTA IN DISOBBEDIENZA CIVILE DI PIAZZA
Se vogliamo sollevare il capino oltre il chiacchiericcio di questi giorni alimentato ad arte dall’uomo più pericoloso d’Italia, cioè Matteo Salvini, possiamo stringere l’angolo di visuale attorno a tre sole figure pubbliche.
Una è un sindacalista vero, Maurizio Landini, che sa riportare i temi del lavoro e della sofferenza del Paese al centro della discussione senza retorica, che ostacola le avventure extra-istituzionali di Salvini trattando solo con il premier, che immagina una grande mobilitazione nei prossimi mesi.
L’altro personaggio è Carlo Calenda, l’uomo che sta più antipatico alla sinistra radical e che corrisponde questi sentimenti, ma che è il borghese più intelligente nell’opporsi con argomenti seri a Matteo Salvini senza farsi troppo ingoiare dalle pagliacciate del ministro.
Infine, da qualche tempo, ma soprattutto con l’articolo di oggi sul Foglio, c’è Mara Carfagna, berlusconiana della prima ora, o della seconda, all’origine dei pettegolezzi che avrebbero irritato Veronica Lario, ma parlamentare laboriosa e di grande serietà .
La Carfagna che, a differenza delle altre sue colleghe ex di Forza Italia, ha un seguito elettorale, invita la sua area, devastata dai tradimenti e dalla giocosa inutilità del governatore della Liguria Toti, a elaborare proposte di governo in grado di smascherare il propagandismo di Salvini, di attrarre quelle aree del Nord che sono attente a chi aiuta le imprese, di rivolgere al Sud uno sguardo diverso dalla continua rinascita del modello Achille Lauro che ha pervaso ieri Silvio Berlusconi e oggi Salvini ma anche alcuni dannosi governatori del Sud.
Non metto in questo elenco Nicola Zingaretti non per disistima o per sottovalutare il suo lavoro ma per fare un altro ragionamento. È questo: non è più tempo di perdersi in liti interne, chi vuole una bella lite se la faccia da solo, non si caccia nessuno ma non si trattiene alcuno/a, il tema è che bisogna studiare una modalità nel fare opposizione che esca dalle aule parlamentari e che prenda esempio dai grandi movimenti di protesta anche del passato.
Noi siamo di fronte a un governo che ha nel suo programma e spende i nostri soldi solo per martoriare i migranti. Per il resto nisba. È tecnicamente un governo di imbroglioni. I cinque stelle sono la parte malata di questa maggioranza.
Non si possono salvare e non devono essere salvati. Nessuna lusinga, nessun cedimento verso il mondo giustizialista e verso quegli intellettuali, magistrati, gente di spettacolo e giornalisti che hanno visto nel M5s il nuovo Pci. Cialtroni.
Il tipo di opposizione che va fatta e che non va lasciata alla spontaneità — non perchè non sia necessaria ma perchè bisogna proteggere chi protesta — deve diventare la disobbedienza civile a tutto campo.
Questo Paese deve diventare ingovernabile, la destra razzista deve pagare un prezzo altissimo fino a che da essa non si staccherà la destra, pur reazionaria, pur nostalgica, ma attaccata ai valori della convivenza.
Una opposizione che metta al centro la disubbidienza civile non c’è mai stata. Abbiamo avuto opposizioni di popolo con manifestazioni, scioperi all’incontrario, momenti di rottura nelle piazze.
Penso invece che la disubbidienza civile possa fronteggiare la destra salvinizzata e soprattutto, insisto su questo punto, proteggere persone e ragazzi che nei prossimi mesi scenderanno in campo a protestare.
Inutile perdere tempo con chi sogna governicchi con i pentastellati. Si sta all’opposizione e dall’opposizione si costruisce la sconfitta di Salvini. C’è bisogno di tutti, anche di mille Calenda e di mille Carfagna e anche di un solo Maurizio Landini.
Peppino Caldarola
(da “Lettera43”)
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