EUROGRUPPO IN SALITA, SULLE PROPOSTE DI TSIPRAS GELO DA BERLINO: “NON SONO CREDIBILI”
E’ INIZIATA LA RIUNIONE DEI MINISTRI FINANZIARI DIVISI TRA FALCHI E COLOMBE… PER LA GERMANIA “LE PROMESSE NON BASTANO”
“Proposte non credibili. Diremo ai colleghi greci che non hanno fatto nulla per rafforzare la fiducia”.
Berlino gela così il piano da 12 miliardi presentato da Atene all’ex Troika. Che per i tecnici è, sì, “una buona base di partenza”, ma non sarà sufficiente a sbloccare il terzo giro di aiuti internazionali da 74 miliardi di euro per evitare il fallimento della Grecia e il rilancio del Paese.
Insomma, serviranno “misure supplementari” per raggiungere gli obiettivi di bilancio, ma soprattutto serviranno maggiori riforme rispetto a quelle promesse dal premier Alexis Tsipras.
La Frankfurt Allgemeine Sonntagszeitung raffredda con queste parole gli ottimisti che speravano in un rapido accordo durante l’Eurogruppo iniziato oggi pomeriggio, come annunciato su Twitter dal ministro delle Finanze finlandese, Alexander Stubb.
Peggio, il fatto che il piano Tsipras abbia ottenuto il via libera del Parlamento greco con i voti dell’opposizione e spaccando la maggioranza di governo preoccupa molti governi: “Difficile portare avanti le riforme senza un ampio consenso” ha detto il ministro dell’economia irlandese Michel Noonan.
Con ogni probabilità , l’incontro non basterà a raggiungere un’intesa: il destino di Atene verrà rimandato alla riunione di domani del Consiglio europeo.
“Siamo qui per fare molti progressi” ha detto il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde.
Questione di fiducia.
A pochi minuti dall’inizio della riunione dei ministri finanziari, è il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem a dire che “sarà un incontro abbastanza difficile, ancora non ci siamo, ci sono molte critiche alle proposte greche sulla sostanza e un grosso problema di fiducia”.
Il Governo greco, dunque, deve “mostrare grande impegno per ricostruire la fiducia”.
Il ruolo della Germania.
Il nodo delle trattative riguarda la ristrutturazione del debito complessivo per la quale è necessario un accordo politico che passerà per la volontà dei capi di governo dopo che i ministri delle Finanze avranno fatto le loro valutazioni tecniche.
A rompere il silenzio ufficiale della Germania (che per ore si è limitata a dire “l’esito delle trattative è aperto a ogni risultato”) è il ministro dell’Economia Wolfgang Schaeuble: “Il negoziato – ha detto – è estremamente difficile” perchè le nuove proposte greche presentano “lacune finanziarie. Le promesse non bastano. Sappiamo che un taglio del debito pubblico non è possibile secondo i Trattati”.
Intanto, la stampa tedesca spiega che il nuovo programma non dovrà essere basato solo sulle “azioni prioritarie” presentate da Atene ma dovrà anche “contenere” indicatori strutturali e quantitativi “per il futuro”.
La sensazione è che sul futuro di Atene sia stia giocando un’importante partita politica in Germania: da un lato proprio il falco Schaeuble cha avrebbe definito il piano greco “uno scherzo”, dall’altro la cancelliera Angela Merkel che lavora per mantenere la Grecia nell’euro.
I falchi.
Tra i più scettici ci sono gli olandesi: “Il piano è debole in alcune aree, cominceremo i negoziati quando tutte le condizioni saranno riempite, ma c’è seria preoccupazione sull’attuazione visto che i greci stanno proponendo qualcosa che una settimana fa era stata rigettata al referendum” ha detto il viceministro delle finanze olandese Eric Wiebes.
Il vicepresidente della Commissione Ue, Vladis Dombrovskis, riconosce i “chiari progressi” greci, ma sottolinea “perplessità e dubbi” che permangono da parte di vari paesi.
Le colombe.
In particolare i falchi vorrebbero un “chiaro intendimento comune su contenuti e tempi degli obblighi” con il governo greco sulle proposte presentate “per avere una base chiara su cui possa essere concordato un programma Esm”.
A mediare tre le parti ci sono le colombe, con i francesi in prima linea: il ministro delle Finanze, Michel Sapin, sta aiutando la delegazione greca ad apportare alcune correzioni al testo definitivo, mentre il Commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, dice: “Il piano di Atene è un gesto significativo”.
A questo punto è ipotizzabile che si arrivi a uno sblocco dei fondi necessari per rimborsare i debiti in scadenza con il Fmi e la Bce (il prossimo 20 luglio) e si valutino per gradi i risultati raggiunti dalla Grecia.
(da “La Repubblica”)
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