FORZA GIUSEPPE, “CARABINIERE DI ALTRI TEMPI”: LA COMMOZIONE A PRATO
GIUSEPPE CASAGRANDE HA SUBITO UNA DELICATA OPERAZIONE ALLA COLONNA VERTEBRALE… DUE MESI FA E’ RIMASTO VEDOVO, HA UNA FIGLIA DI 23 ANNI
Un attentato ha scosso la capitale nel momento in cui al Quirinale stavano giurando il presidente Enrico Letta e i ministri del nuovo governo.
Davanti a Palazzo Chigi un uomo, Luigi Preiti, 49 anni, ha sparato contro due carabinieri, il brigadiere Giuseppe Giangrande, siciliano ma residente a Prato e del carabiniere scelto Francesco Negri, originario di Torre Annunziata.
Giuseppe Giangrande è stato ferito da un colpo di pistola e ha subito una lesione della colonna vertebrale cervicale: è ricoverato all’ospedale Umberto I di Roma dove ha subito un intervento chirurgico.
“Un danno midollare importante. La prognosi resta riservata “per 72 ore quoad vitam”, cioè per sapere se sopravviverà “, ha detto il direttore del Dea del Policlinico, Claudio Modini.
Giangrande, vedovo da due mesi, con una figlia di 23 anni che vive anche lei a Prato, è in forza al Sesto Battaglione carabinieri Toscana di Firenze.
Fa parte del gruppo antisommossa ed è la ragione per la quale, probabilmente, si trovava a Roma in questo periodo.
A Prato ha lavorato al radiomobile e spesso ha compiuto blitz nella chinatown assieme alla Compagnia.
Ha lavorato anche in Val di Susa (Tav) ed è stato impegnato in una missione nei Balcani.
La moglie di Giuseppe Giangrande si chiamava Letizia ed è morta improvvisamente due mesi fa a causa di una malattia.
La figlia, Martina, ha 23 anni e lavora in una società di catering di Prato, la “Baloon Bar”.
Appena saputa la notizia del ferimento del padre è partita per Roma.
“Siamo tutti choccati”
Le famiglie che ancora abitano nel bel condominio di via Macchiavelli 69, alla Pietà , la zona chic di Prato dove risiede anche Giuseppe Giangrande, sono di fronte alla televisione: seguono gli aggiornamenti sull’attentato.
“Con Giuseppe e la sua famiglia – racconta Grazia che abita assieme al marito nell’appartamento attiguo a quello dei Giangrande — i rapporti erano ottimi. Erano una famiglia molto unita, ma colpita da una sorte infame. Da due mesi a questa parte, da quando è morta la moglie, i rapporti tra padre e figlia — continua Grazia — sono diventati ancora più stretti”.
“Serio rigoroso, un carabiniere di una volta”
Così lo ricorda Tamara Malincone, proprietaria del chiosco in piazza Mercatale nel quale spesso si fermava a bere una bibita quando non lavorava
“Giusppe è’ passato di qua assieme al suo cane (uno Yorkshhire di nome Peggy ndr) non più di due giorn fa . Era sereno per quanto la situazione familiare glielo consentiva”.
Giuseppe conduceva una vita ritirata, niente amici del bar, solo una grande passione per sua figlia, e per il suo lavoro.
Sconcerto e preoccupazione anche nella sede del Sesto Battaglione carabinieri Toscana, sul Lungarno Pecori Giraldi a Firenze.
I colleghi dei due militari hanno poca voglia di parlare e molti stanno andando a Roma per star loro vicino.
“Questo – viene spiegato – è un lavoro che si fa solo con la passione, è un mestiere che chiede molto, che ti tiene lontano dalla famiglia e dagli affetti. Qua condividiamo tutto, esperienze di vita, tensioni, ansie e gioie”.
Il contingente toscano era arrivato a Roma da qualche giorno “siamo a disposizione del Comando generale – viene aggiunto – che ci impegna non solo in Toscana, ma laddove ci sia bisogno: dalle emergenze di Lampedusa a quelle per la Tav, al servizio pubblico durante le partite”.
Poche minuti prima dell’attentato, Giuseppe Giangrande, ha postato su Facebook la foto di una carrozza commentando: “Buona domenica a tutti. Oggi grande giornata di sole”.
(da “il Tirreno“)
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