FRASI RAZZISTE: IN ITALIA SI PUO’ INCITARE A “DAR FUOCO AGLI IMMIGRATI”, IN INGHILTERRA E’ “ISTIGAZIONE ALL’ODIO RAZZIALE”
DUE CASI: IL SEGRETARIO DELLA LEGA DI MASERADA NON VIENE NEANCHE INQUISITO, NONOSTANTE IL REATO ESISTA E SIA EVIDENTE… IN INGHILTERRA CHI HA DATO DELLA SCIMMIA A BALOTELLI VIENE ARRESTATO
Non ci stancheremo mai di definire vergognosa la mancata contestazione alla feccia razzista nostrana del reato previsto dal nostro codice di istigazione all’odio razziale che prevede una pena di due anni di carcere.
Se la magistratira si svegliasse e facesse monitorare i social, sarebbero migliaia i soggetti che si vedrebbero recapitare una bella denuncia, capace di raddrizzare molti cervelli malati. Ne gioverebbero certamente gli psichiatri che avrebbero materia cerebrale su cui lavorare.
Quando lo ricordiamo sembriamo dei marziani: oggi due episodi confermano che siamo nel vero.
Il primo caso riguarda il segretario del Carroccio di Maserada, in provincia di Treviso, cche ha condiviso sul social network proposte agghiaccianti: da Hitler che risponde all’ex ministro Kyenge, fino ai suggerimenti su come intervenire in caso di nomadi in acqua
Le frasi choc del leghista su Facebook ‘Affogate gli zingari e fuoco agli immigrati’ e “Cosa si lancia ad uno zingaro che sta affogando? La moglie e i figli”.
La battutaccia, che forse nella mente del suo ideatore doveva far ridere, è stata postata su Facebook dal segretario di Maserada della Lega Nord Andrea Della Puppa, scatenando le inevitabili polemiche.
Ma quella del leghista non è stata una gaffe, visto che sul suo profilo si trova anche un’altra uscita davvero poco intelligente.
Poco prima del commento sui nomadi, Dalla Puppa ha infatti condiviso un montaggio di foto con protagonisti l’ex ministro Kyenge (vero pallino dei leghisti) e Hitler che “suggerisce” di dare fuoco agli immmigrati.
La presa di distanza di Luca Zaia, governatore veneto, si è limitata a una ridicola condanna dell’episodio e la richiesta a Della Puppa di scusarsi.
In altri Paesi il Puppaiolo sarebbe stato cacciato dal partito e inquisito dalla magistratura, in Italia un buffetto di Zaia mette tutto a posto.
Ma andiamo a vedere cosa accade per molto meno in Inghilterra.
Nella terra di Albione sono bastate poche parole, postate da alcuni utenti come risposta a un tweet di Mario Balotelli, perchè la polizia di Liverpool aprisse un’inchiesta per istigazione all’odio razziale, come confermato in mattinata da un portavoce.
Balotelli domenica pomeriggio aveva postato la frase “Man Utd.. Lol” per deridere gli avversari che in vantaggio per 3-1 cadevano rovinosamente per 5-3 sul campo del Leicester.
Al di là dell’opportunità del tweet, dato che il Liverpool il giorno prima ne aveva prese tre dal West Ham, il problema è che molte risposte sono presto tracimate nel puro odio razziale.
Tra le migliaia di repliche non sono mancati insulti come “scimmione”, “mangiatore di banane” o “prenditi l’ebola”.
Parole in libertà , che essendo state pronunciate in Inghilterra saranno però giustamente punite.
Gli esiti dell’inchiesta della polizia di Liverpool non si preannunciano leggeri.
Solo negli ultimi due anni sono stati arrestati diversi tifosi (di Arsenal, Chelsea e Millwall i casi più clamorosi) per aver rivolto epiteti razzisti agli avversari all’interno degli impianti.
E un tifoso del Liverpool e uno del Chelsea sono stati arrestati in flagranza di reato per avere fatto il gesto della scimmia.
Anche il razzismo sui social network non è tollerato oltremanica: condannato a due mesi per istigazione all’odio razziale a un utente che si lasciò andare a considerazioni razziste dopo il caso Muamba.
“Durante la stagione 2013-14 oltre il 50% delle segnalazioni per episodi di razzismo hanno riguardato i social network — spiegano da Kick It Out, gruppo contro la discriminazione razziale nel calcio molto attivo in Inghilterra — è ovvio che il fenomeno sia in continuo aumento perchè più difficilmente controllabile, per questo chiediamo l’aiuto degli altri tifosi”.
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