GARLASCO, LA “LAS VEGAS DELLA LOMELLINA” : LE “FESTAIOLE” GEMELLE CAPPA , FIGLIE DELL’AVVOCATO DI FAMA , ALTERNAVANO SERATE IN DISCOTECA A PARTY IN VILLE CON PISCINA. UN MONDO CON CUI LA CUGINA, CHIARA POGGI, UCCISA IL 13 AGOSTO DEL 2007, NON ERA PROPRIO IN SINTONIA
PERCHÉ ORA GLI INVESTIGATORI VOGLIONO IL DNA DELLE DUE RAGAZZE, E QUELLO DEL MIGLIOR AMICO DI ALBERTO STASI (MARCO PANZARASA) E DI ALTRI TRE COMPAGNI DI SCORRIBANDE DI ANDREA SEMPIO? IL SOSPETTO È CHE CHIARA POTREBBE AVER PAGATO CON LA VITA UNO O PIÙ RIFIUTI A PARTECIPARE A QUALCHE SITUAZIONE A LEI SGRADITA?
Andrea Sempio, per il momento, resta l’unico indagato. Ma non toccherà solo a lui l’esame del Dna con cui gli investigatori cercano di dare una nuova soluzione al caso Chiara Poggi.
Nel maxi incidente probatorio disposto nella nuova indagine sul delitto di Garlasco, sarà effettuato il test anche su quello delle gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara Poggi. Su quello del miglior amico dell’epoca di
Alberto Stasi, Marco Panzarasa.
E ancora su quelli dei tre amici di Marco Poggi e Andrea Sempio: Alessandro Biasibetti, oggi frate domenicano, Roberto Freddi e Mattia Capra, perquisiti mercoledì a Garlasco. Sotto esame anche il Dna di tre ufficiali dei carabinieri e del medico legale che il 13 agosto 2007 entrarono nel luogo dell’omicidio senza indossare i guanti.
Il primo dei sei quesiti a cui dovranno rispondere gli esperti nominati dalla gip Daniela Garlaschelli riguarda l’utilizzabilità dei profili genetici isolati sui margini delle unghie di Chiara
Due tracce di Dna misto e maschile che non appartengono né ai Poggi né ad Alberto Stasi. Una delle due invece – secondo i consulenti dei pm – sarebbe attribuibile a Sempio, mentre l’altra a un soggetto maschile non identificato. Se si potranno estrapolare verranno comparate con i Dna dei soli maschi dell’elenco.
La presenza del nome di Panzarasa, oggi 42enne avvocato penalista a Pavia, potrebbe spiegarsi con l’uso comune che lui e Chiara Poggi facevano, quell’estate di 18 anni fa, del computer portatile di Stasi. Quello che la ventiseienne usò per dieci minuti la sera prima di essere uccisa.
Stessa cosa sarebbe avvenuta con il computer fisso di casa Poggi, e riguarderebbe gli amici del fratello minore di Chiara. Con lei – come dichiarato nei verbali dell’epoca – nessuno avrebbe avuto rapporti diretti. Nella villetta ci andavano solo per giocare ai videogame sul computer di Marco.
Qui entrano in gioco anche le gemelle Cappa, gli investigatori dell’Arma dell’epoca e il medico legale.
Ulteriori analisi riguarderanno un frammento di un tappetino insanguinato e pochi resti della spazzatura in cucina in cui vennero ritrovati gli avanzi della colazione che Chiara Poggi fece prima di essere uccisa
Un pasto consumato non da sola, secondo l’ipotesi dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano.
Andrea Sempio e i suoi tre amici. Tutti coetanei (nati nel 1988). Tutti residenti a Garlasco. Tutti amici di Marco, fratello minore di Chiara Poggi. Tutti (tranne uno) a Garlasco il 13 agosto del 2007, giorno dell’omicidio.Vengono tutti ascoltati dai carabinieri di Vigevano il 4 ottobre 2008, dopo Andrea Sempio.
Alessandro Biasibetti risponde per quaranta minuti. Dopo il liceo a Vigevano, l’università a Pavia e dieci anni da educatore per la diocesi e la parrocchia, sarà frate domenicano, professo nel 2020, diacono quattro anni dopo. La sua è l’amicizia più antica con Marco Poggi, fin dall’asilo. Legati anche i genitori .”Escludo categoricamente – dichiara – di avere amici in comune con Chiara Poggi. Non ho mai visto il fidanzato Alberto Stasi presso l’abitazione di Chiara Poggi, anche se lo conosco in quanto è stato il mio animatore all’oratorio”.
“All’alba del 5 agosto 2007 i Poggi, madre, padre e figlio, partono per la vacanza in Trentino insieme a tutta la famiglia Biasibetti”, conferma nel 2017 l’allora procuratore di Pavia Mario Venditti, chiedendo l’archiviazione per Sempio.
Lo fa per spiegare come mai Sempio abbia telefonato a casa Poggi, sul fisso. Una scelta sospetta secondo chi l’accusa. “Un errore” per Venditti, giustificati con la ricerca del fratello di Chiara: “Sempio, non riuscendo a chiamare Marco, ha chiamato Biasibetti, sapendo che si trovava con lui” in vacanza.
Nel 2020, però, un’informativa dei carabinieri di Milano legge l’episodio all’opposto. “Perché Sempio chiama casa Poggi il 7 e 8 agosto se sa che Marco è in Trentino?”, si domandano i militari. Ipotizzando, implicitamente, un qualche legame fra Sempio e la vittima
Nel 2008, lo stesso giorno di Biasibetti, parlano Mattia Capra e Roberto Freddi. Amici di Marco Poggi dalla scuola, hanno con Chiara una conoscenza meno che superficiale. Hanno trascorso in casa l’intera giornata e appreso dell’omicidio da una telefonata ricevuta da Sempio. Dal telefono di Sempio sarebbe emerso un fitto scambio di chiamate e di sms con Capra e Freddi (non indagati) nella mattinata del 13 agosto 2007.
Marco Panzarasa oggi è un noto avvocato di 42 anni, che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione e di diritto ambientale. Figlio dell’ex sindaco di Garlasco, è considerato all’epoca il miglior amico di Alberto Stasi .Viene ascoltato lo stesso 13 agosto. “Circa – verbalizza – il suo rapporto con Chiara, Alberto mi diceva che teneva molto a quella ragazza, perché era molto brava e trasparente”.
Fra il 7 luglio e il 4 agosto 2007 Alberto è in vacanza di studio a Londra. Panzarasa lo raggiunge il 15 luglio per lo stesso motivo. Giovedì 19 luglio arriva Chiara, che si trattiene fino alla domenica. “Ho sentito – conclude – Alberto nel tardo pomeriggio di sabato scorso (11 agosto, ndr). Io ero al mare a Borghetto Santo Spirito e Alberto mi chiese se potevo dargli una cartolina che avevo portato dall’Inghilterra. La cartolina era di Alberto ed era rimasta nei miei bagagli. Io facevo presente che mi trovavo al mare, per cui non avrei potuto ridargli la cartolina. Ci accordavamo per incontrarci lunedì, ossia oggi”.
Quel lunedì, l’incontro però non avviene: l’omicidio di Chiara Poggi diventa di dominio pubblico nella tarda mattinata, quando Marco Panzarasa sta rientrando in treno da Borghetto Santo Spirito. E’ in treno quando riceve la telefonata di Stefania Cappa, cugina della vittima e che aiuta in un paio di esami all’università, e apprende dell’omicidio della fidanzata dell’amico. I biglietti del treno sono agli atti dell’indagine
(da agenzie)
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