GENOVA, TRAFFICO DI RIFIUTI E COSTI “GONFIATI”: SETTE ARRESTI ALL’ALBA
COSI’ AMIU FACEVA SALIRE LE NOSTRE BOLLETTE: TARIFFE AUMENTATE DEL 20%
Alle prime ore del giorno, operazione dei carabinieri del Noe del capoluogo ligure e di Alessandria in seguito a un’indagine della Procura su traffico di rifiuti e costi “gonfiati” per la loro gestione: nel mirino, la municipalizzata Amiu e alcune ditte collegate.
L’operazione ha portato all’arresto di 7 persone (messe ai domiciliari) nel capoluogo ligure e a una serie di perquisizioni e sequestri di beni a carico di dirigenti e dipendenti di Amiu e della collegata Switch 1988 Spa, che in città ha il subappalto per la raccolta differenziata.
Chi sono gli arrestati
Arrestati, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la Pubblica Amministrazione e al traffico illecito di rifiuti
– Maurizio Dufour, socio e presidente del consiglio di amministrazione della Switch;
– Roberto Curati e Stefano Ionadi, socio e dipendente della stessa società ;
– Massimo Bizzi, dirigente di Amiu;
– Roberta Malatesta, Tonito Magnasco e Claudio Angelosanto, dipendenti di Amiu.
In totale sono 30 le persone coinvolte e indagate a vario titolo nel corso delle indagini.
Secondo quanto spiegato dai militari, questa operazione «rappresenta la prosecuzione dell’attività che il 13 novembre 2014 aveva portato all’arresto dei fratelli Mamone e della famiglia Raschellà , insieme con l’allora dirigente dell’Ufficio acquisti di Amiu, Corrado Grondona, oggi tra i denunciati in stato di libertà ».
Le ripercussioni sulle bollette
I carabinieri hanno spiegato che «sono stati accertati innumerevoli episodi di gestione illecita della raccolta differenziata operata da Switch 1988 Spa relativamente a plastica, carta, cartone, rifiuti ingombranti e pericolosi, che hanno generato un considerevole traffico illecito di rifiuti con i conseguenti profitti fraudolenti per la società , a danno delle aziende “sane” operanti nel settore, e la truffa nei confronti dei cittadini, sotto forma di maggiori oneri tariffari, e del Comune di Genova, il tutto con la compiacenza e la collaborazione di numerosi dirigenti e dipendenti di Amiu».
I “trucchi” per ottenere i rimborsi
Questo il “meccanismo” scoperto dai militari: «I vari appalti, in alcuni casi vinti da Switch 1988 Spa perfino quando la stessa società non era in possesso dei requisiti richiesti dal bando di gara, venivano aggiudicati con ribassi vertiginosi e assolutamente fuori mercato, salvo poi attuare successive modifiche per rendere comunque profittevoli le attività svolte dalla società appaltatrice facente capo a Dufour».
Per esempio, «si procedeva a simulare centinaia di ritiri di rifiuti ingombranti a domicilio in realtà inesistenti, falsificando la relativa documentazione e richiedendo, di conseguenza, i relativi rimborsi ad Amiu»; in altre circostanze, «venivano decuplicati i quantitativi di rifiuti smaltiti per conto del Comune» e addirittura «si è arrivati a effettuare smaltimenti di rifiuti gratuiti nei confronti di vari enti pubblici facendo poi figurare tali rifiuti come se fossero stati trovati abbandonati sul territorio comunale, incassando indebitamente il previsto addendum contrattuale per “bonifica straordinaria del territorio”».
Nel corso dell’operazione, i militari hanno sequestrato vari beni per un ammontare complessivo di un milione di euro.
Matteo Indice
(da “il Secolo XIX”)
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