GRILLINI NEL PANICO A BRUXELLES PER IL CASO RIMBORSI UE
AIUTO E AGEA PROVANO A DIFENDERSI MA NESSUN COLLEGA CI METTE LA FACCIA
Il panico è evidente. La fuga M5S dal caso dei soldi europei, spesi non in modo consono, sembra coinvolgere l’interno gruppo grillino di Bruxelles, che si rinchiude in un silenzio tattico ma molto eloquente.
Ogni eurodeputato ha una riunione urgente a cui andare per cui “non ho tempo per parlare di questa cosa”.
Ci sono poi telefoni che squillano a vuoto e ogni eventuale parola in libertà viene vissuta come un rischio e come un pericolo per la ragion di partito.
Il caso, sollevato dal quotidiano La Repubblica, riguarda in particolare due eurodeputate grilline, Daniela Aiuto e Laura Agea.
La prima ha chiesto il rimborso di una mezza dozzina di studi sul turismo che le sarebbero serviti per svolgere l’attività parlamentare.
“Peccato che siano risultati plagiati. Copiati da siti come Wikipedia. Per questi studi ha chiesto a Strasburgo un rimborso di svariate migliaia di euro”, si legge.
La seconda indagine interna riguarda la parlamentare Agea, che ha assunto un assistente locale che dovrebbe svolgere un’attività legata al mandato europeo della deputata ma che in realtà è un imprenditore.
Ciò suscita dubbi nell’amministrazione del Parlamento sulla conciliabilità della sua attività con quella di assistente parlamentare e per questo ci sono verifiche in corso.
Nessuno degli eurodeputati ha il permesso di parlare e commentare, nè la voglia di difenderle.
Ad intervenire però sono i stati i vertici del Movimento che hanno concordato con Agea e Aiuto, dirette interessate, una dichiarazione da affidare alle pagine Facebook. Anche Agea contattata telefonicamente rimanda al post: “Ho appreso dalla stampa che sono in corso verifiche riguardanti l’attività svolta da uno dei miei collaboratori locali. Pur non avendo ricevuto alcuna comunicazione ufficiale, mi metto immediatamente a disposizione delle autorità competenti per qualsiasi tipo di documentazione circa la sua attività , che si svolge nel quadro dei miei lavori di deputato al Parlamento europeo”. E poi ancora: “Ho deciso di sospendere momentaneamente la collaborazione in corso – spiega – per approfondire i termini dell’inchiesta di cui, al momento, non ho informazioni, per permettere alle autorità competenti di svolgere serenamente i dovuti controlli e per non esporre il mio collaboratore ad inutili strumentalizzazioni. Questi controlli sono fondamentali per garantire trasparenza e onestà , valori portanti del Movimento 5 Stelle”.
Aiuto si dice invece “parte lesa” ma “pienamente disponibile a collaborare” nella verifica del Parlamento europeo su alcuni suoi rimborsi.
“I servizi parlamentari – spiega – hanno contestato alcune ricerche che ho commissionato ad una società di consulenza, perchè ritenute frutto di plagio e quindi non rimborsabili dal Parlamento europeo. Ho quindi disposto la sospensione del pagamento delle fatture già emesse. Inoltre ho comunicato ai servizi parlamentari che provvederò personalmente a rimborsare le fatture già saldate”. Inoltre Aiuto fa sapere che agirà legalmente nei confronti della società di consulenza per il rimborso delle somme già sostenute e anche per il risarcimento di ogni ulteriore danno. “Pur essendo parte lesa in questa vicenda — conclude – ho dato la mia piena e totale disponibilità a collaborare con i servizi parlamentari per tutelare il Movimento 5 Stelle”.
Il Movimento 5 Stelle, almeno per ora, non dovrebbe prendere provvedimenti nei confronti di Aiuto e Agea, in seguito al chiarimento con i vertici e alle note diffuse. Sul blog di Beppe Grillo però non una parola.
Le spiegazioni delle due eurodeputate sono state accolte però tiepidamente dalla base M5S su Facebook.
Da una parte c’è chi ‘assolve’ Aiuto e Agea, ringraziandole per la precisazione, dall’altra qualcuno attacca duramente la condotta delle esponenti 5 Stelle.
Sta di fatto che i controlli sono in corso ed eventualmente i vertici sono pronti a prendere provvedimenti.
(da “Huffingtonpost”)
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