LA LETTERA DEL NONNO DI TRUMP CONTRO LA DEPORTAZIONE, DOPO LA SUA ESPULSIONE DALLA BAVIERA PER DISERZIONE
“PERCHE’ DOVREMMO ESSERE DEPORTATI? E MOLTO DURA DA AFFRONTARE PER UNA FAMIGLIA”: NEL 1905 LA LETTERA AL PRINCIPE DI BAVIERA
“Perchè dovremmo essere deportati? È molto, molto dura da affrontare per una famiglia. Cosa penseranno i nostri concittadini se persone oneste vengono sottoposte a tale decreto? Per non parlare delle grandi perdite materiali che dovranno sostenere”.
Oltre 110 anni fa, nel 1905, un cittadino scrisse a mano questa lettera diretta al principe di Baviera, nel terrore di essere espulso dalla città dove aveva vissuto da giovane e nella quale, dopo alcuni anni trascorsi in America, aveva deciso di tornare. Quell’uomo era Friedrich Trump, nonno del presidente statunitense Donald.
La lettera era stata riportata alla luce dal tabloid tedesco Build nel mese di novembre, la sua autenticità era stata confermata da Associated Press e adesso il testo è stato da tradotto e pubblicato in inglese da Harper’s Magazine.
Delle parole che, lette alla luce della politica adottata dal nipote Donald, risultano particolarmente suggestive.
La vicenda si era svolta così: a 16 anni, nel 1885 nonno Trump ha lasciato illegalmente la Germania, emigrando negli Stati Uniti, per sfuggire al servizio militare.
Vent’anni dopo ha deciso di tornare nella sua città di origine, a Kallstadt, ma gli è stato intimato di lasciare rapidamente la Baviera per evitare di essere espulso con la forza.
A quel punto Friedrich ha scritto una lettera diretta al principe Leopoldo, per supplicarlo di risparmiare alla sua famiglia il dolore dell’esilio.
“Sono nato a Kallstadt il 14 marzo 1869”, si legge nella traduzione pubblicata online, “I miei genitori erano semplici, onesti, buoni vignaioli. Mi hanno rigorosamente mantenuto sulla retta via: pietà , chiesa, scuola, assoluta obbedienza alle alte autorità . In America ho portato la mia attività con diligenza, discrezione e prudenza. La benedizione di Dio era con me e sono diventato ricco. Nel 1892 ho ottenuto la cittadinanza americana”.
Pochi anni più tardi, però, decise di far ritorno in patria, probabilmente per assecondare la volontà della moglie, incontrata nel 1902.
Un ritorno, racconta lui, che non ha ricevuto il benvenuto sperato.
“La città era molto contenta di aver riavuto un cittadino capace e produttivo. Mia madre era felice di rivedere suo figlio, la sua cara nuora e suo nipote. Adesso sa che mi prenderò cura di lei nella vecchiaia. Ma un fulmine a ciel sereno ci ha colto alla sprovvista: la notizia che l’High Royal State Ministry ha deciso che dobbiamo lasciare la nostra residenza nel Regno di Baviera”.
La lettera si conclude con la preghiera di un ripensamento, che però non venne ascoltata.
Friedrich è tornato negli Stati Uniti, di cui, oltre un secolo dopo, il nipote sarebbe stato 45esimo presidente.
(da “Huffingtonpost”)
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