GRILLO SBOTTA: “CHI NEL M5S PENSA A INTERESSI PERSONALI SE NE VADA”
CAOS ALL’ASSEMBLEA M5S, GUERRA TRA CORRENTI, GRILLO COSTRETTO A INTERVENIRE
L’assemblea dei deputati e dei senatori M5S sembrava un crocevia di correnti.
E Beppe Grillo il giorno dopo parla con toni lapidari chiedendo a tutti di “partecipare alla scrittura del programma di governo e all’individuazione delle persone che lo attueranno, di lasciare da parte le questioni personali e l’interesse particolare. Altrimenti si faccia da parte”.
Alcuni parlamentari, andati via trafelati al termine della riunione, si sono ribellati alle “decisioni calate dall’alto”, come la scelta di chiedere il voto con l’Italicum che sa tanto di “giravolta”.
L’incontro era stato convocato per discutere del governo 5Stelle e per programmare le prossime mosse alla vigilia delle consultazioni al Colle, invece è finito nel caos con tanto di scontro tra chi, come il deputato sospeso Riccardo Nuti, voleva parlare del caso firme false di Palermo e chi invece ha silenziato l’argomento.
E così Beppe Grillo, nonostante qualcuno lo descriva “stanco” a causa del tour referendario, è intervenuto per la seconda volta in quarantotto ore per sedere le polemiche interne e per dire stop alle fazioni, ai punti di vista differenti, alle spigolature.
Insomma, ognuno le può chiamare come meglio crede ma sempre di correnti si tratta. Il fondatore, ancora detentore di un simbolo da cui ha tolto il nome, ma che rimane di sua proprietà , ha riversato sul blog tutta la sua ansia: “Nel Movimento 5 Stelle non esistono correnti. Abbiamo bisogno di idee condivise, non di opinioni divisive”.
Parole che provano a sbarrare la strada alle due fazioni, che vedono da una parte Luigi Di Maio e dall’altra Roberto Fico.
“Hanno idee diverse del Movimento, certo, ma non ci vedo una corsa tra correnti per la spartizione delle poltrone”, dice la deputata Roberta Lombardi, conoscitrice profonda del mondo pentastellato, che in un’intervista a La Stampa ammette che tra i grillini vi sia una diversità di vedute.
Grillo però, per evitare che si vada alla conta già adesso, quando ancora le elezioni potrebbero essere lontane, mette in chiaro che “il candidato premier sarà un candidato premier portavoce che proporrà agli italiani il programma di governo 5 Stelle votato in Rete”.
Quindi, il leader conclude: “Dobbiamo essere uniti e compatti. Un corpo solo, un’anima sola”. Niente “idee diverse”. Il post suona come un richiamo alla compattezza.
La lotta interna però potrebbe essere solo all’inizio, e più sarà lontana la data delle elezioni più il pericolo di divisioni sarà concreto.
Per evitare altri screzi, sabato alle consultazioni con il presidente della Repubblica andranno solo i capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Luigi Gaetti.
Non andrà Beppe Grillo, come invece successe nel marzo del 2013, e non ci saranno neanche componenti dell’ex Direttorio.
Una salita al Colle di Luigi Di Maio, che per i vertici rimane il leader in pectore, avrebbe suscitato l’ira dei parlamentari convinti ancora che il vicepresidente della Camera potrà avere una posizione di rilievo rispetto agli altri parlamentari 5Stelle solo se ci sarà un passaggio formale sulla Rete.
Nel caos generale c’è anche una fronda che preme per Alessandro Di Battista, che ha girato l’Italia in sella alla sua moto per dire No alla riforma costituzionale e che è il personaggio grillino che più di tutti raduna i sostenitori in piazza.
Per adesso Dibba si è collocato al fianco di Luigi Di Maio, in un asse che sembra saldo, ma secondo qualcuno sta giocando una sua personalissima battaglia anche lui verso Palazzo Chigi.
Venerdì i parlamentari 5Stelle torneranno a riunirsi proprio perchè, durante la riunione di mercoledì sera, diversi punti sono rimasti in sospeso.
Ci si è a lungo soffermati sulla proposta di votare con l’Italicum per spiegare ai dissidenti che non si tratta della legge voluta da Matteo Renzi ma di quella rivista dalla Consulta.
Tuttavia facendosi largo l’ipotesi di un nuovo governo, i 5Stelle dovranno riorganizzare la loro strategia di lotta evitando di logorarsi al proprio interno con il passare del tempo.
(da “Huffingtonpost”)
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