GUERRA ALLA PINOTTI E IL MINISTRO A GENOVA VIENE BLINDATO PER PAURA DI CHI CONTESTA GLI F35
OSPITE DELLA FESTA DELL’UNITA’ PER UN DIBATTITO, CAMBIA SEDE MA NON SEMINA I CONTESTATORI CHE STENDONO STRISCIONI DI PROTESTA
“Quando ho visto la nota del Ministero degli Interni che mi faceva presente possibili manifestazioni mi sono preoccupata. Questa è la mia città , sono sempre stata in mezzo alla gente. Mi è dispiaciuto, è stato doloroso”.
Roberta Pinotti, il Ministro della Difesa, non ha potuto parlare sotto al tendone dei dibattiti alla festa de l’Unità al Porto Antico di Genova.
Questioni di sicurezza, il rischio che arrivassero anarchici e contestatori, hanno suggerito di trasferire tra le quattro mura di palazzo San Giorgio l’intervista pubblica al Ministro.
Un allarme che però non ha cambiato altro nel programma di Pinotti.
Per quasi un quarto d’ora, prima del dibattito, ha girato tra gli stand, stringendo mani, rispondendo agli abbracci dei militanti.
I pacifisti sono però entrati nella nuova sala scelta per il dibattito, a palazzo San Giorgio, e hanno esposto la bandiera della pace e steso gli striscioni con scritto a caratteri cubitali: ‘No agli F-35′, ‘Questa ala costa cinque milioni’, e ‘Questo radar costa 10 milioni’
Appena una settimana fa è stato difficile gestire il dibattito sulle infrastrutture, con gli scontri tra militanti del Pd e giovani No Tav.
“Non potevamo correre il rischio di rivivere una situazione come quella dei giorni passati”, ha detto il segretario provinciale del Pd, Alessandro Terrile. “Lo schieramento delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza non sarebbe stato compatibile con la Festa”.
Il ministro spiega: “È la prima volta che torno a parlare nella mia città¡. Ho sempre parlato tra la gente, sono sempre Roberta Pinotti”.
Infatti è questo che la gente non dimentica…
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