I PROFUGHI DELLA ALEX ANCORA OSTAGGIO DEL SEQUESTRATORE DI PERSONE: PRETENDE CHE LA BARCA A VELA VADA DA SOLA A MALTA QUANDO LA MARINA ITALIANA E’ DA ORE PRONTA A PRENDERLI A BORDO
QUALCUNO OGGI FINGE DI NON SAPERE CHE LA ALEX HA DIRITTO A ENTRARE A LAMPEDUSA, TRA QUALCHE TEMPO AVRA’ 15 ANNI IN GALERA PER PENSARCI… UN CONSIGLIO: I PROFUGHI SI BUTTINO IN ACQUA, VEDRETE CHE DI FRONTE A UN ERGASTOLO PER PROCURATA STRAGE QUALCUNO SI CAGA SOTTO
Sono da poco passate le due di pomeriggio quando dal Viminale arriva la notizia. Accordo totale tra Italia e Malta. La Valletta,”è disponibile ad accogliere gli immigrati a bordo della Alex, e Roma ne riceverà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell’accoglienza sull’isola”.
In pratica non si accettano i migranti salvati dalla Ong che stanno al largo di Lampedusa ma quelli che ora sono a Malta sì, una farsa
Salvini firma il decreto per non far attraccare la nave Alex in porto, commettendo un reato per il diritto internazionale che prevale sulle sue cazzate.
Passano le ore con la barca strapiena al largo quando in serata arrivano parole deliranti dal Viminale. “Mediterranea rifiuta l’offerta del governo italiano, ovvero il trasbordo degli immigrati per condurli a La Valletta, a condizione che in porto entri anche l’imbarcazione della ong Alex. Vogliono l’impunità “.
Peccato che non sia la Ong a volere l’immunità , ma lui, visto che dovrebbe essere arrestato da tempo per reiterazione del reato.
Dalla Ong ribattono alle affermazioni del ministero dell’Interno: “Non abbiamo rifiutato La Valletta come porto sicuro ma in queste condizioni è impossibile affrontare 15 ore di navigazione. Siamo in attesa di assetti navali italiane o maltesi che prendano a bordo queste persone”.
Così Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea Saving Humans, da bordo della Alex, replica al Viminale dopo una giornata cominciata con l’annuncio dell’accordo scambio migranti.
Sotto il sole che non dà tregua restano equipaggio e 41 naufraghi, stretti su una nave di 18 metri stipata fino all’inverosimile, senza cabine, con la linea di bordo bassissima per il peso umano di chi ha attraversato il deserto, i centri di detenzione libica, per arrivare ad un passo dalla salvezza.
“Non possiamo riprendere il mare al largo, con la prima onda i migranti cadrebbero in acqua”, dicono dalla Alex dove si registrano casi di scabbia e di pidocchi, mentre ragazzi e ragazze della ong si arrangiano e industriano per porre al riparo dal caldo soffocante chi da ore sta sulla tolda. Hanno usato persino le coperte termiche annodate per creare una sorta di tendone.
Sono passate 8 ore da quando il Ministero della Difesa ha annunciato di aver messo a disposizione navi della Marina Militare per evacuazione, trasferimento e sbarco a Malta delle 41 persone salvate ora a bordo di nave Alex. Niente pare muoversi. – conclude Mediterranea – Chi sta intralciando l’operazione?”.
Il Viminale che non vuole far riprendere il mare all’imbarcazione umanitaria
L’obiettivo è il sequestro. Meglio se a La Valletta.
(da agenzie).
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