IL BONUS DEL 20% SUL CONTO DEL RISTORANTE CUI STA PENSANDO IL GOVERNO
IN INGHILTERRA PAGHI LA META’ E IL RISTORATORE VIENE RIMBORSATO IN 5 GIORNI… IN ITALIA PAGHI TUTTO E IL GOVERNO TI RIMBORSERA’ IL 20% MENSILMENTE O A NATALE
C’è un Paese, una volta in Europa, dove se entri nei ristoranti o nei bar e consumi, lo fai a metà prezzo e il governo rimborsa la restante parte ai ristoratori e ai baristi entro cinque giorni.
Il sistema funziona dal lunedì al mercoledì e ha come obiettivo quello di tirare su un settore ammazzato dagli effetti della pandemia.
“Il settore è un ingrediente vitale della nostra economia”, dice il governo di quel Paese, “quindi godetevi l’estate in sicurezza sostenendo i vostri ristoranti preferiti e noi pagheremo metà del conto”. La partecipazione al programma di sconti è volontaria, ma se si aderisce online poi si affigge il poster in bella vista sulle vetrine e si aspetta i clienti.
C’è un altro Paese, ancora in Europa, che alle prese col medesimo problema, l’emergenza economica, lo svuotamento dei centri delle città , i locali in crisi, sta discutendo in queste ore come risolvere il complicato sudoku.
In questo Paese, se le discussioni dovessero produrre le misure di cui si ha qualche anticipazione, e queste dovessero convergere in un decreto legge, probabilmente finirà così: a settembre vai in un ristorante o in un bar e paghi l’intero conto, però parte della spesa sostenuta – sembra dal 20 al 30 per cento – ti sarà restituita sul conto corrente a fine mese, o come pare, a dicembre, in una sorta di ‘bonus Natale’ che ti potrà tornare utile per le spese delle feste.
Sul tavolo del governo di questo Paese, che sta pensando anche a un’apposita app dove registrarsi (ricorda qualcosa?), c’è anche l’ipotesi che lo sconto sia più sostanzioso se sei andato a cena in locale in centro, ma si è depositata anche la grana del cosiddetto cashless, ossia se queste cene debbano essere pagate, per essere parzialmente rimborsate, a fine mese o a Natale, con bancomat o carte di credito, ma la moneta elettronica non sembra piacere molto alle associazioni di categoria dei commercianti che chiedono la necessità di ridurre i costi delle commissioni sui pagamenti Pos.
Nel primo Paese, l’Inghilterra, non mancano le critiche al piano del governo che si chiama “Eat out to help out”. Una goccia nel mare, dicono gli inglesi, che avrebbero voluto anche l’esclusione dello junk food, il cibo poco salutare di fast food e catene varie che hanno aderito in massa, in contrasto con l’emergenza obesità .
Però intanto, pur per qualche giorno a settimana, chi ha pochi soldi a disposizione, può provare a spenderli. Non ci sono buoni, app o voucher, paghi con sonore sterline e vieni rimborsato in sonore sterline.
Nel secondo Paese, l’Italia, dove tutto è maledettamente complicato, si spera in un rimborso sotto l’albero, da godersi ascoltando il discorso di fine anno del presidente Mattarella, per spese sostenute in autunno da chi avrà soldi da spendere dopo l’estate. Sempre che in autunno, facendo tutti gli scongiuri, non arrivi la seconda ondata del maledetto virus e nuovi devastanti lockdown e si debba ripartire da zero, sia nella vita quotidiana che nel gioco dell’oca dei bonus governativi.
(da “Huffingtonpost”)
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