IL CAPO DEI CARABINIERI LUZI: “I FIGLI NATI IN ITALIA DA GENITORI STRANIERI SONO ITALIANI, SERVE UNA LEGGE”
“LA LEGGE DEL 1992 E’ OBSOLETA. OCCORRE LAVORARE SULL’INTEGRAZIONE”
«I figli nati in Italia da genitori stranieri sono italiani». Lo ha detto il comandante generale dei carabinieri Teo Luzi in un’intervista al Corriere della Sera. Per Luzi «nelle periferie l’integrazione deve essere la regola. Non la fanno le forze di polizia, si fa con la scuola, l’avviamento al lavoro», afferma. Per questo motivo, precisa, «bisogna favorire quanto più possibile l’integrazione».
Anche perché «tutti i maggiori Paesi in Europa hanno un meccanismo di integrazione e anche l’Italia deve averlo. Quale sia, lo decida la politica – aggiunge in riferimento alla legge sulla cittadinanza – Ma il meccanismo di integrazione, con equilibrio politico, va trovato: si guardi alla Germania, alla Francia, all’Inghilterra. Ma qui non c’è. Ci vuole una legge. Tocca al Parlamento sovrano».
La legge in vigore in Italia, quella del 1992, terreno di scontro nella maggioranza tra Lega e Forza Italia, «non rispecchia più il cambiamento che c’è stato. Poi come debba essere la nuova, per tutelare la cultura italiana, tocca alla politica dirlo – evidenzia -. La contrapposizione non porta da nessuna parte. Io personalmente sono molto aperto: occorre una normativa più moderna».
Il tema delle seconde generazioni, per Luzi, «è emerso specie al Nord, in maniera non virulenta come in Francia: ma è una questione su cui bisogna aprire una riflessione», spiega. Infine, secondo il comandante generale dell’arma «il sentimento prevalente tra i nostri compatrioti è la preoccupazione. Che sfocia in tensioni, litigiosità… nei condomini, tra i banchi, sul lavoro. Nelle nostre sale operative si riversano episodi talvolta inspiegabili – conclude -. Le periferie sono un vulnus nell’equilibrio sociale delle democrazie occidentali, bisogna garantire a chi ci vive la stessa qualità di vita di chi abita altrove».+
(da Open)
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