IL GIORNO DEL NO-B DAY SCATTA L’ARRESTO DI DUE MAFIOSI: VECCHIA SCUOLA DEMOCRISTIANA?
UNA STRANA COINCIDENZA SE SI CONSIDERANO ANCHE LE DICHIARAZIONI IL GIORNO PRIMA DI SPATUZZA…GLI ARRESTI HANNO PERMESSO DI DECLASSARE IN TV LE ALTRE NOTIZIE…. I MAFIOSI ARRESTATI PER MERITO DELLE FORZE DELL’ORDINE, NONOSTANTE MARONI
Siamo troppi smaliziati e ne abbiamo viste troppe nel corso degli anni per non rimanere perplessi su una strana coincidenza: venerdì depone il pentito Spatuzza e rilascia dichiarazioni, peraltro tutte da dimostrare, contro il premier e Dell’Utri, ieri era in programma una grande manifestazione contro il governo promossa dal popolo di internet e non si può negare, al di là della guerra delle cifre sui partecipanti, che non sia stato un successo.
Con una connotazione nuova su cui vale pena riflettere: è stata una manifestazione spontanea, nata su imput non di partiti ma di singoli, e che, a differenza dei “girotondi”, non ha visto la partecipazione della “sinistra dei salotti”, ma di tanti giovani (e meno giovani) con una connotazione certamente più popolare del passato.
Contestualmente, nelle stesse ore, accadono due fatti rilevanti: l’arresto di due ricercati per mafia, Gianni Nicchi a Palermo e Gaetano Fidanzati a Milano, entrambi nell’elenco dei trenta ricercati più pericolosi d’Italia.
Il primo sarebbe stato localizzato “il giorno prima” in un appartamento di conoscenti, il secondo fermato mentre faceva shopping sotto la Madunina (e si presume quindi seguito da tempo).
Questi arresti scattano quasi contemporanemente e per 5 telegiornali su 6 diventano la prima notizia del giorno, oscurando di fatto tutte le altre.
Una sospetta tempestività proprio il giorno in cui i media avrebbero dovuto dedicare spazio al No-B Day che invece così ha subito un evidente declassamento?
Un tentativo per far vedere, di fronte ad accuse di connivenze con la mafia (peraltro ancora tutte da dimostrare) che invece il governo Berlusconi la mafia la combatte?
Il sospetto che si tratti di arresti ad orologeria lo alimenta forse anche la tempestività e l’enfasi con cui Berlusconi e Maroni si precipitano a commentarle di fronte ai media, non come un semplice successo delle forze dell’ordine, ma come “queste due operazioni sono una risposta a tutte le calunnie a me e al governo fatto da persone irresponsabili che con il loro agire non fanno che gettare fango sulla nostra immagine internazionale” ( parole del premier).
Se Maroni anche in passato ha sempre cercato di accreditarsi il merito sui media di alltri arresti importanti, va sottolineato che proprio il giorno prima Berlusconi (che era rimasto finora defilato nel rivendicare particolari meriti, lasciando le luci della ribalta a Maroni) aveva detto ai suoi collaboratori: “Dobbiamo ricordare agli italiani i successi del governo sulla mafia”.
Facciamo una parentesi: nessuno può negare che in un anno e mezzo, sotto questo governo, siano stati arrestate 2.635 persone per associazione mafiosa, tra cui 17 dei 30 più pericolosi ricercati italiani.
Aggiungiamo noi: se per quello, anche 30 dei 100 maggiori ricercati per gravi fatti di criminalità organizzata.
Merito del governo o delle forze dell’ordine e dei magistrati che coordinano le indagini? Qua sta il problema di fondo.
Sarebbe merito certamente di qualsiasi governo (di destra o sinistra che fosse) se questo incremento di arresti fosse collegato a un aumento degli organici di polizia e carabinieri, a un aumento dei fondi per la sicurezza e alla modernizzazione dei mezzi, a un riconoscimento retributivo agli uomini dello Stato.
In realtà questo governo ( e il suo ministro degli Interni in primis) ha ridotto di 3 miliardi di euro i fondi alla sicurezza, ha lasciato questure senza neanche i soldi per pagare l’affitto e le bollette, la benzina alle volanti e i soldi per gli straordinari, i buoni pasto e i servizi fuori provincia.
Non lo diciamo noi, lo hanno detto i 30.000 agenti sfilati sotto palazzo Chigi qualche settimana fa, lo hanno denunciato gli uomini della sezione catturandi della Mobile di Palermo, lo può confermare qualsiasi agente di polizia o carabiniere di vostra conoscenza.
Se vi sono stati questi successi contro la mafia è solo, ripetiamo, esclusivo merito delle nostre forze dell’ordine, nonostante Maroni.
Se poi qualcuno che ha proposto, dopo due anni di contratto scaduto, 20 euro di aumento lordo per un agente, ha il coraggio di rivendicare a sè il merito degli arresti di latitanti pericolosi in Tv, è un problema della sua coscienza e di etica politica.
Giudicherebbero gli italiani, se potessero essere davvero informati, in modo onesto e obiettivo.
Chi ha qualche anno sulle spalle e una buona memoria, non può non ritornare con il pensiero a certe situazioni anomale della storia d’Italia.
Quando qualche governo democristiano entrava in crisi e stava per collassare, chissà come mai accadeva spesso qualche emergenza democratica che ricompattava il fronte.
Qualche bomba, qualche strage, qualche arresto di terrorista vero o presunto, gli opposti estremismi, le convergenze democratiche… ed ecco che si dimenticava tutto il resto, gli scandali, la corruzione, le connivenze mafiose, i ladri di regime. Sono vicende mai chiarite, storie recenti che andrebbero riscritte, ma che in quel momento hanno sapientemente “salvato” tanti governi e permesso di continuare a gestire il potere, manipolando l’informazione e sostenendo ad arte la necessità del “non cambiamento” (di fronte al pericolo oggi “rosso” domani “fascista”).
E il pensiero unico in Tv ha avuto un ruolo determinante.
Come il saggio confezionamento di avvenimenti che ne “oscuravano” altri più scomodi.
Forse a pensar male talvolta ci si azzecca, anche perchè chi ha già visto un film tante volte ormai certe battute le ricorda a memoria.
E non è che gli attori in Italia siano poi dei grandi interpreti, diciamo la verità .
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