IL GOVERNO DELLE CHIACCHIERE: PENSIONI D’INVALIDITA’ AUMENTATE DEL 25,5% IN CINQUE ANNI
SONO DIVENTATE 2.637.394, PER UNA SPESA COMPLESSIVA NEL 2009 DI 12,45 MILIARDI DI EURO, UN PUNTO DEL PIL… LA CIFRA PER PAGARLE E’ AUMENTATA DEL 36,4%, A FRONTE DI UN’INFLAZIONE CRESCIUTA DELL’8,3%…IN 5 ANNI, A SASSARI AUMENTO DEGLI INVALIDI DEL 46,9%, A ROMA DEL 43%, A PIACENZA DEL 42,8%
Altro che riforma istituzionale e della giustizia, altro che “pugno di ferro” contro la cattiva amministrazione e tagli alle logiche clientelari: quando si tratta di passare dalle parole ai fatti, nella Casta politica non pare emergano differenze e si continuano a elargire sussidi a piene mani.
Non siamo certo tra coloro che vorrebbero togliere le pensioni a chi ne ha diritto, anzi, vorremmo vedere aumentare le minime a un livello decoroso, almeno a 800 euro.
Ma in Italia questa strada non solo non interessa al potere politico, ma viene di fatto resa impercorribile dalla prassi di concedere la pensione d’invalidità anche a chi non ne ha diritto. E se, dal 2005 al 2009, periodo in cui il centrodestra ha governato per 3 anni, abbiamo assistito a un boom delle pensioni d’invalidità , vuol dire che non solo alle promesse non sono seguiti i fatti, ma che la situazione è ulteriormente peggiorata.
Lo rivela l’analisi dell’Ufficio Studi della Cgia di Mestre: negli ultimi cinque anni, le pensioni d’invalidità sono aumentate del 25,5%, per una spesa complessiva nel 2009 di 12,45 miliardi. In termini assoluti, in Italia tali pensioni d’invalidità ammontano a 2.637.394 e la spesa per farvi fronte rappresenta un punto del Pil, ovvero del prodotto interno lordo.
Non solo: la spesa complessiva è aumentata del 36,4%, a fronte di un incremento dell’inflazione dell’ 8,3%.
Che improvvisamente in certe province italiane il numero degli invalidi abbia subito degli aumenti, in appena 5 anni, del 46,9% come a Sassari, del 43%, come a Roma, del 42,8% come a Piacenza, del 41,2% come a Latina, lascia parecchio perplessi.
Se era risaputo che, in termini assoluti, la provincia che eroga il più alto numero di pensioni d’invalidità è Napoli con 187.969 assegni, l’espandersi degli invalidi in tutta Italia, da nord a sud, è segno che qualcosa nei controlli non funziona, salvo che nel nostro Paese non si certifichi una “epidemia” d’invalidità doppia rispetto a quella degli altri Stati europei.
D’altronde non c’è motivo di dubitare dei dati ufficiali dell’Inps, su cui si basa la ricerca: ci chiediamo piuttosto come vengano effettuati i controlli e se realmente tutti i beneficiari, da Bolzano alla Sicilia, da Verona a Napoli, ne abbiano diritto.
Ma non è ammissibile che un qualsiasi governo ritenga, a parole, una buona metà di tali pensioni poco credibili, salvo poi non fare una mazza per verificare le singole posizioni.
Non ci vorrebbe molto, con una task force adeguata: in un anno si saprebbe chi ha diritto e chi no, è solo questione di volontà politica.
E coi miliardi risparmiati si potrebbero costruire case popolari per i veri indigenti o aumentare le pensioni minime, in modo che possano raggiungere un decoroso livello di sopravvivenza anche i più deboli.
Come occorrerebbe verificare gli affitti degli immobili di proprietà di enti statali in mano a inquilini abusivi, mentre c’è chi langue in graduatoria.
O di certe case di lusso gestite da enti previdenziali in mano a partiti e lobbie politiche, dove qualche “amico degli amici” paga affitti irrisori per superattici.
Come andrebbe scovata la corruzione nella Pubblica amministrazione che, secondo la Corte dei Conti, sottrae alle casse statali 50 miliardi di euro l’anno.
Se Brunetta, invece di parlare dei livelli bassi della amministrazione come di perenni fannulloni, avesse mandato centinaia di ispettori a verificare gli intrallazzi di certi massimi dirigenti degli enti locali italiani, probabilmente avrebbe ridotto la corruzione e non solo fatto chiacchiere al vento.
Ma chissà come mai, una squadra di ispettori, cosa confermataci personalmente dal suo staff, non esiste e non è mai stata posta in essere neanche da Brunetta.
Si vive sempre sugli spot: le “pensioni d’invalidità le ridurremo” , così come le consulenze, diceva il centrodestra due anni fa e lo ripete ancora oggi.
Salvo poi dover leggere i dati ufficiali del ministero e dell’Inps: le consulenze sono aumentate del 15% in un anno, le pensioni d’invalidità del 25,5% in cinque anni.
Qualcuno ci spieghi la differenza tra il governo del fare e quello del non fare nulla…
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