IL J’ACCUSE DI FEDERICA SALSI. “STIAMO DIVENTANDO COME SCIENTOLOGY”
LA CINQUESTELLE CHE HA OSATO INFRANGERE LE REGOLE
«Sono stata lapidata in pubblico. Grillo sta costruendo un mostro pericoloso, come Scientology, mi sento tradita da lui».
Snocciola piano le parole Federica.
«È un disastro» si lasciano andare poco dopo i suoi colleghi nel gruppo consigliare a Cinque Stelle del Comune di Bologna.
Ieri è stato forse il giorno più duro per il Movimento fondato da Beppe Grillo. E non a caso il palcoscenico è proprio il capoluogo emiliano, là dove tutto cominciò nel 2007 con il primo Vday.
I protagonisti di quello che si sta trasformando in un dramma, sono i tre grillini eletti a furor di popolo nel maggio 2011.
Ma la donna del giorno è lei: Federica Salsi, 40 anni, madre di tre figli, fumantina, quasi 900 preferenze alle scorse elezioni.
Nel primo pomeriggio in consiglio comunale sono pronti due ordini del giorno in sua solidarietà .
L’attacco di Beppe Grillo sul “punto G” stimolato dalla partecipazione a Ballarò, ha lasciato il segno.
Alla fine lo diranno tutti, Lega compresa: «Federica, siamo con te».
Pdl e il Movimento Cinque Stelle, in una strana alleanza, non partecipano al voto. Non ce la fanno a dire «Esprimiamo la nostra solidarietà alla collega Salsi» come recita l’odg presentato dal consigliere di Sel Lorenzo Cipriani.
Anzi, Max Bugani e Marco Piazza, gli altri due consiglieri grillini, quando Federica prende la parola, si alzano e la lasciano sola: «Non potevamo rimanere con quelle accuse infamanti», ci dicono.
È uno smacco pubblico, una scomunica all ‘appestata.
Lei, con la faccia stravolta e la voce quasi rotta dal pianto, ha sferrato un attacco frontale, con il bazooka, come mai si era sentito “in chiaro” da un esponente del movimento
Inizia con una premessa, doverosa: «Mi scuso per le frasi che dovrò citare».
Comincia così a snocciolare gli insulti che, tramite manganello digitale le sono piovuti addosso. «Puttana», «Fuori dai coglioni».
Il più duro gliel’ha scritto Viviana: «Grillo ha ragione, i tuoi nonni vibravano commossi nel vederti in tv. Poveretti anche loro».
La Salsi trattiene il fiato e dice piano: «I miei nonni sono morti da molti anni».
Nella grande sala di Palazzo D’Accursio cala un gelo freddo come il vento che soffia in piazza Maggiore.
È il tempo delle accuse politiche, del dito puntato: «Non possiamo partecipare alla vita pubblica di questo Paese usando questa grettezza — continua il suo intervento -. A volte sembriamo una setta».
Poi l’assalto al cielo, conscia che sta parlando a tutta l’Italia stregata dal comico: «Grillo vuole che gli si chieda il permesso prima di andare in tv. Ma Grillo ha chiesto il permesso a qualcuno prima di proporre Di Pietro al Quirinale? Chiede il permesso a qualcuno quando deve chiamare Renzi “ebetino ”? Io mi sento tradita da Grillo. Non sarà che i rapporti di amicizia tra Grillo, Di Pietro e Casaleggio riescono a nascondere anche le realtà emerse dall’inchiesta di Report?».
È un fiume in piena che punta al cuore delle contraddizioni del movimento.
«Non voglio che ci trasformiamo in Scientology, non voglio che ci trasformiamo in un mostro. Stiamo imboccando una strada sbagliata, sia politicamente che moralmente. Serve un movimento aperto e trasparente senza secondi fini. Altrimenti potremmo trasformarci in qualcosa di innocuo o peggio ancora, di pericoloso».
L’attacco ha lasciato il segno.
Un paio di colleghe di altri partiti vanno da lei e l’abbracciano.
Più tardi, nella sede del gruppo “stellato ”, i suoi due (ex?) colleghi hanno facce da funerale. Parlano di “processo al movimento ”, di screzi nel gruppo, di precedenti prese di posizione unilaterali di “Federica”.
Ma anche per loro che ancora credono a Beppe, e che non sopportano gli epurati Favia e Tavolazzi («ebbri di potere, che si volevano fare il partito»), sanno che la giornata è stata un punto di svolta.
«Era meglio non candidarci alle nazionali, non siamo pronti — dice Bugani — in Emilia Romagna il movimento è spaccato, sta succedendo un disastro, ne dobbiamo prendere atto » .
Non c’è modo di farli ragionare: guardate che decide tutto Beppe.
«Abbiamo votato sempre come abbiamo voluto, Beppe ci tutela dalle mele marce» rispondono.
La chiosa, alla fine, la mette Cathy La Torre, coriacea consigliera di Sel con grande seguito in città . «Il problema è i 5Stelle hanno gli stessi problemi dei partiti ma non si danno uno straccio di regola. Stessi problemi ma nessuna soluzione».
Marco e Max tacciono.
Ma forse in questo pomeriggio hanno cominciato a rendersene conto anche loro.
Federico Mello
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