IL MODO SUBLIME CON CUI BELLO FIGO HA PRESO PER IL CULO ALESSANDRA MUSSOLINI, BELPIETRO E I RAZZISTI
IL FENOMENO MUSICALE DELLA TRAP ACCUSATO DI “INCITARE ALL’ODIO CONTRO GLI ITALIANI” DA CHI NON HA CAPITO CHE PRENDE IN GIRO I LUOGHI COMUNI DEI BECERI NOSTRANI
Ieri sera su Rete 4 è andato in onda una puntata di Dalla Vostra Parte che farà la storia della televisione.
Prima di parlare di quello che è successo ieri negli studi Mediaset vorrei invitare tutti a ringraziare Maurizio Belpietro per averci regalato bei momenti di SWAG, LOL WUT e puro situazionismo.
Perchè ieri in studio c’era il re della trap italiana Bello Figo Gu che ha dato una lezione di compostezza e di swag alla nipote del Duce Alessandra Mussolini.
Cosa succede quando lo swag irrompe sulla scena politica italiana, e nessuno è preparato
Per chi non lo sapesse Bello Figo è un fenomeno musicale scoperto anni fa — quando ancora si faceva chiamare Gucci Boy — da Andrea Diprè.
Nel corso di questi anni Bello Figo ha cantato una quotidianità strampalata fatta di levatacce mattutine, robuste colazioni a base di pasta col tonno — una caratteristica che pare essere comune a molti altri musicisti di successo — e un amore matto e disperatissimo per la propria persona.
Ma non era per quello che Bello Figo era ospite di Belpietro ieri.
Il direttore de La Verità infatti è rimasto molto colpito — e con lui tutta la redazione del programma di Rete 4 — dagli ultimi due video di Bello Figo, Non pago affitto e Referendum costituzionale, lo swag dove Figo invitava a votare di Sì al referendum perchè a lui interessa avere la figa bianca, il wi fi gratis e i famosi 35 euro al giorno.
Ora, che qualcuno possa prendere sul serio Bello Figo è già di per sè una notizia, ma che la Mussolini si inalberi per le cose che Bello Figo liberamente dice nella sua canzone è davvero più che ridicolo.
Forse la Mussolini non vuole che il marito sappia che votando Sì al referendum Matteo Renzi metterà a disposizione figa bianca per tutti?
È possibile, ma che dire della “scheda di presentazione” di Bello Figo che si conclude con un “«dee chiare e uno stile musicale nuovo hanno fatto la fortuna di Bello Figo, così anche in questo caso l’immigrazione è diventata un business».
Non serve essere Umberto Eco per capire che la canzone di Bello Figo è una sonora presa per il culo di tutto quello che molti italiani, fomentati da certi politici, credono sia la vita dei profughi (che ci rubano il lavoro e il WiFi).
Eppure ieri la Mussolini e Belpietro non ci sono riusciti e così è successo che mentre la Mussolini cercava continuamente di interrompere Bello Figo lui molto educatamente le ha spiegato il senso delle sue canzoni.
Nessuno ieri, a partire dal conduttore, sembrava rendersi conto di quanto surreale fosse la situazione di attaccare un cantante come se rappresentasse tutta una categoria di persone che è decisamente eterogenea.
Siamo dalle parti delle accuse a Fedez e Jax per aver cantato “e compreremo un altro esame all’università ”.
Ma anche Rosa Maria Di Giorgi, senatrice del Partito Democratico, sembra non aver capito nulla del fenomeno musicale che Bello Figo e ha parlato di lui come di una persona che ha trovato “un modo di intendere la permanenza in Italia per sfruttare la situazione”.
Stiamo parlando di un ragazzo che è in Italia da dodici anni, la cui famiglia lavora e che non è proprio l’immigrato da mandare a casa perchè non fa niente.
È così difficile per la politica italiana accettare che ci sia un cantante di origine africana che metta alla berlina in modo assolutamente demenziale le opinioni di una minoranza di italiani?
Vent’anni fa Elio e le Storie Tese cantavano La terra dei cachi a Sanremo ma sembra di tornare alla censura del 1991 al concerto del primo maggio.
Quali leggi o regole ha infranto Bello Figo, a parte il buongusto?
Dopo la puntata di ieri possiamo dirlo, Bello Figo sta alla situazione politica italiana come il Blues cantato dagli schiavi neri all’America schiavista.
Belpietro, che lavora per Berlusconi e si scandalizza perchè il ragazzo vuole portarsi ragazze bianche in albergo, è solo la ciliegina sulla torta.
Il caso Bello Figo mostra ancora una volta come il nostro Paese abbia paura che “fuori” si sappia che in Italia non si sta poi così male, e c’è chi ritiene che siano proprio le canzoni di Bello Figo — che è una star su Internet ma non solo — a invitare i profughi nel nostro Paese.
Quasi quasi era meglio il Piano Kalergi, almeno non era ridicolo.
(da “Nextquotidiano”)
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