IL PD SI SPACCA SU DE BORTOLI
NOMINE RAI: LA MINORANZA LO PROPONE, IL PARTITO DICE NO: “MA NOI ANDIAMO AVANTI LO STESSO”
Il Pd si spacca sulle nomine per il rinnovo del Cda Rai.
La minoranza ha annunciato che voterà l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli come membro del cda di Viale Mazzini.
Il nome, secondo quanto si apprende da fonti della minoranza, è stato proposto nella riunione dei componenti Pd della commissione di Vigilanza, ma bocciato dalla maggioranza del partito e dunque non compare nella rosa ufficiale che i Dem presenteranno.
“Stupiti e amareggiati per il no a un nome di questo valore – sottolineano le fonti della sinistra Pd – andiamo avanti e votiamo De Bortoli”. I nomi che il Pd proporrà per il cda sono quelli di Franco Siddi, Rita Borioni, Guelfo Guelfi.
La scelta di De Bortoli da parte della minoranza dem ha tutta l’aria di essere una provocazione nei confronti della maggioranza Pd.
Quando era direttore del Corriere, De Bortoli lanciò diversi attacchi al presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Nel suo editoriale del 24 settembre 2014, De Bortoli criticò duramente il Patto del Nazareno, dato che “sarebbe opportuno conoscerne tutti i reali contenuti. Liberandolo da vari sospetti (riguarda anche la Rai?) e, non ultimo, dallo stantio odore di massoneria”.
Successivamente, l’allora direttore soprannominò Renzi come un “caudillo, un maleducato di talento” che “disprezza le istituzioni e mal sopporta le critiche”.
Quanto alla partita a parte sul Presidente, si voterà giovedì, quando la Vigilanza dovrà far confluire i due terzi dei componenti (27 su 40) su uno dei due membri del Cda designati dal Tesoro.
Ma gli equilibri politici si definiscono oggi, nell’elezione dei 7 membri del consiglio di amministrazione designati dal Parlamento.
Il M5S ha già scelto Freccero, candidato che sarà votato anche da Sel (6 i voti del M5s, uno di Sel).
Ma i grillini non escludono di votare anche il presidente della Rai.
Il M5S pone però due condizioni: che si tratti di un candidato di alto profilo, di assoluta competenza professionale e senza aderenze politiche. E in secondo luogo che tutto venga fatto alla luce del sole e in piena trasparenza.
Tradotto: il Pd dovrebbe fare già oggi il nome del possibile Presidente, in modo da sperimentare una possibile convergenza dei M5S ‘alla luce del sole’.
(da “Huffingtonpost”)
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