IL PD TENTA ANCORA UNA MEDIAZIONE CON RENZI, SI VEDE CHE HA TEMPO DA PERDERE
FAREBBERO PRIMA A CHIAMARE DIRETTAMENTE I MANDANTI CHE VOGLIONO METTERE LE MANI SUI MILIARDI DEL RECOVERY
Per evitare lo showdown gli spazi di manovra sono strettissimi ma nel Pd sono convinti che ancora esistano. E li stanno esplorando con l’obiettivo di realizzare una ricomposizione o un Conte ter con Italia Viva dentro pur di scongiurare l’ipotesi responsabili nell’esecutivo, che i dem non accetterebbero. “Si faccia di tutto per riprendere il dialogo”, dice il segretario dem Nicola Zingaretti puntando a un patto di legislatura in tempi “certi e brevi”. E il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci lo dice in modo ancora più chiaro: “Non servono responsabili, ma senso di responsabilità ”.
Alla Camera e al Senato si moltiplicano i “conversari d’Aula”, così i pontieri, che fanno da staffetta tra Pd e Italia Viva, chiamano i contatti ripetuti e anche affannosi attualmente in corso. Tutto questo condensato da un giro di telefonate ininterrotto. Viene ravvivata quella vecchia consuetudine che, tra ruggini e polemiche, era venuta meno ma che adesso per ragion di Stato viene ripristinata con urgenza. Insomma, va trasformato l’ultimatum di Renzi in preultimatum per fare in modo che ci si segga di nuovo al tavolo.
“Non si può governare con i responsabili, nelle commissioni sarebbe un disastro. Non avrebbero un leader, un punto di riferimento, non si può”, dice un deputato Pd, incrociato nei corridoi di Montecitorio e molto attento all’evolversi di questa crisi politica. Piuttosto, bisognerebbe ragionare su un nuovo governo e quindi un altro premier sostenuto dall’attuale maggioranza. Ma ancora è davvero troppo presto per simili ragionamenti.
Poco più in là , anche Nico Stumpo, deputato di Leu, è molto attivo nel tessere i rapporti con Italia Viva. Tutti parlano con tutti, per capire che aria tira. Anche Giancarlo Giorgetti, ai vertici leghisti e con fiuto politico, si avvicina al renziano Gianfranco Librandi e se lo porta via.
A Palazzo Madama appare il capogruppo Pd Andrea Marcucci, ex renziano doc. Conferma come i dem siano in campo alla ricerca di un’ultima mediazione in zona Cesarini e bacchetta anche il premier Conte: “Non è il momento degli ultimatum”. Il riferimento? All’uscita di ieri fatta trapelare da fonti di Palazzo Chigi e rilanciata da tutti i parlamentari 5Stelle, secondo la quale se Renzi ritira le ministre è fuori dal governo e si sarebbe pronti ad andare avanti con i responsabili. “Lo hanno capito che così salta tutta la trattativa? Anche l’unica possibilità di una crisi pilotata con Italia Viva?”, si sfogano nel Pd facendo notare come Conte si sia “schiacciato su M5s”.
Comunque sia oggi il Pd lavora fitto fitto per riallacciare i fili del dialogo con Italia Viva provando a portare tutti i partiti di maggioranza a un tavolo con il premier. E quindi Marcucci insiste sulla necessità di ricomporre la frattura con i renziani e vede come fumo negli occhi l’ipotesi responsabili nel governo: “Non ci vogliono responsabili ma senso di responsabilità per l’Italia. Non vanno accentuati i toni, il Pd sta ancora mediando, Italia Viva ha contribuito a migliorare il Recovery, Conte ha accolto le modifiche. Va rilanciato l’azione di questa maggioranza e di questo governo. Io ci credo ancora, serve una maggioranza politica con Italia Viva”.
Stasera il Consiglio dei ministri sulle misure anti-Coronavirus è in programma alle 20.30, ma prima alle 17.30 ci sarà la conferenza di Matteo Renzi e di Italia Viva: per molti lo spartiacque, il punto di non ritorno. Si sta tentando di scongiurare il ritiro delle due ministre, minacciato più volte dal leader Iv. Perchè se ciò dovesse avvenire la posizione di Conte potrebbe irrigidirsi ancora di più, discorso diverso se ci fosse prima un confronto tra i leader di maggioranza. Ufficialmente Italia Viva chiude: “Sparagli? Si sono scordati di avvisarci”. Ma la trattativa è ancora in corso.
(da “Huffingtonpost”)
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