IL PREMIER INGLESE CAMERON VIAGGIA LOW COAST IN CLASSE ECONOMICA, L’ULTIMO SOTTOSEGRETARIO ITALIANO SU UN AEREO DI STATO
NIENTE SPRECHI, SIAMO INGLESI: PER FESTEGGIARE IL COMPLEANNO DELLA MOGLIE IL PRIMO MINISTRO INGLESE VA IN VACANZA DUE GIORNI IN SPAGNA…MA NON VIAGGIA IN PRIMA CLASSE E SCEGLIE UN ALBERGO DI POCHE PRETESE, GLI INGLESI LO VOGLIONO COSI’…CHE DIFFERENZA CON IL CIARPAME POLITICO ITALIANO
Chiamatela pure demagogia. Eppure venerdì David Cameron è partito per una breve vacanza con la moglie Samantha a bordo di un EasyJet da Luton, l’aeroporto più scomodo di Londra, diretto a Granada, nel sud della Spagna. Due giorni di break per festeggiare i 40 anni della first lady britannica, la prima vacanza che la coppia si concede da quando sono approdati a Downing Street e dalla nascita dell’ultima figlia, la scorsa estate.
Sarà demagogia, certo.
Il premier conservatore che sta spremendo gli inglesi come limoni, che ha chiesto sacrifici mai visti dai tempi della Thatcher, che dichiara la sua una missione salvifica per evitare al Regno Unito il baratro del Portogallo e dell’Irlanda, non vuole farsi beccare con le mani nel sacco a sprecare soldi pubblici per i suoi sollazzi.
Non solo non usa voli di Stato per i suoi spostamenti personali, ma non usa neppure comode poltrone di linea in prima classe, quando potrebbe benissimo permetterselo, dato che sia lui che la moglie appartengono alla upper class, la classe ricca e benestante e prima di entrare in politica avevano lavori ottimamente retribuiti.
Samantha è figlia di Sir Reginald, ottavo baronetto di Sheffield e per seguire il marito al Numero 10 ha lasciato un super impiego come business executive nella premiata ditta Smythson di Bond Street.
Lui appartiene all’antico clan scozzese dei Cameron ed è anche discendente illegittimo (la genia proviene da una amante di Guglielmo IV) nella successione al trono britannico.
Suo padre era un banchiere, il ragazzo ha frequentato Eton, la scuola privata più esclusiva d’Inghilterra.
Insomma, hanno sempre fatto una vita dorata e piena di agi, con tenute in campagna e vacanze esotiche comprese.
Da quando sono arrivati a Downing Street però, il loro tenore si è sensibilmente abbassato.
A cominciare dall’abitazione, che se pure allargata da Tony Blair per far posto alla numerosa prole, pare sia molto piccola e scomoda.
Per di più, essendo la residenza del primo ministro patrimonio storico nazionale, gli arredi vecchiotti e le stanze anguste non si possono toccare nè ammodernare.
Tanto che Samantha avrebbe preferito rimanere con i tre figli nella casa di famiglia a Notting Hill. Ma l’etichetta istituzionale non le ha permesso tale comodità .
I giornali inglesi sguazzano nei dettagli della vacanza del premier e pare che i Cameron abbiano alloggiato in un “mid-market hotel”, ossia un albergo di poche pretese.
Non il cinque stelle superlusso che qualsiasi assessore nostrano pretende di diritto (con annessa signorina-tangente nel caso di certi appalti che ben conosciamo).
Senza parlare degli sciali presidenziali del nostro primo ministro, che girls e menestrelli li spediva in Sardegna a spese del contibuente e dei nostri ministri che si spostano sui voli di Stato anche per andare a fare la pipì.
E delle ville private dove il nostro premier riceve i capi di Stato stranieri e organizza incontri politici, in questo insano miscuglio di pubblico e privato che dà i nauseabondi risultati sotto gli occhi di tutti.
Certo, il comportamento esemplare di Cameron sarà pure strumentale.
Strumentale o no, significa però che se i politici britannici non si comportassero così, sarebbero messi alla berlina.
E questa demagogia alla fine è preferibile all’andazzo nostrano, dove l’auto blu è una protesi del potere e se puoi volare a spese dello Stato e non lo fai sei considerato un povero scemo.
Dove i furbi sono oggetto di invidia e alla berlina ci finiscono gli onesti.
Caterina Soffici
(da “Il Fatto Quotidiano“)
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