IL RONZINO SI E’ GIA’ AZZOPPATO, AL SENATO UN GIORNO PER TRE EMENDAMENTI, ISTERIA DEI TAROCCATORI
OLTRE 900 RICHIESTE DI VOTO SEGRETO CONTRO LA LEGGE TRUFFA CHE GLI ITALIANI NON VOGLIONO… E GLI INCIUCIONI GRIDANO ALLO SCANDALO: IL PD ATTACCA GRASSO, RENZI GONFIA LA PANZA E NON CHIUDE LA BOCCA, NAPOLITANO GUIDA LA CARICA DELLA CASTA: “AVANTI RIFORME”
Una giornata per votare tre modifiche e due giorni per iniziare la valutazione dei 7800 emendamenti al ddl per la modifica del Senato.
A cui aggiungere le 920 richieste di voto segreto su alcuni emendamenti e sulle quali il presidente Pietro Grasso non ha posto veto.
“Vogliamo continuare così?”, ha detto il capogruppo Pd Luigi Zanda a fine seduta con un attacco diretto alla seconda carica dello Stato.
Matteo Renzi si innervosisce: “Quindi c’è anche Grasso nella partita..”, dice ai suoi.
Poi finge di prendersi sul serio: “I frenatori delle riforme sono preoccupati perchè stiamo riuscendo davvero a farle. Uno spot migliore non ce lo potevano fare”.
In serata interviene il presidente Giorgio Napolitano a colloquio con la seconda carica dello Stato: ha insistito sul grave danno che recherebbe al prestigio e alla credibilità dell’istituzione il prodursi di una paralisi decisionale su un processo di riforma essenziale.
Gli ha risposto Grasso, “mettendo in luce le gravi difficoltà rappresentate da un ostruzionismo esasperato tradottosi in un numero abnorme di emendamenti“.
Chissà come mai a Napolitano non viene in mente che si tratta di una legge demenziale che il 70% degli italiani non vuole.
Comunque la si guardi, la storia della riforma del Senato sembra già un’odissea.
Renzi vuole arrivare all’approvazione a Palazzo Madama anche a costo di saltare le vacanze. O a costo, nel peggiore degli scenari, di andare al voto a settembre.
Il bulletto ha bisogno di una medaglietta di stagno da spacciare in Europa.
Da lunedì inizieranno sedute fiume per permettere di esprimersi sulle modifiche ogni giorno dalle 9 a mezzanotte.
Ma l’ostruzionismo di Sel, Lega Nord e Movimento 5 stelle continua e Grasso rispetta i tempi di ogni fase della discussione.
Riceve gli applausi dell’opposizione, dai 5 stelle a Sel fino a Calderoli.
Mentre dall’altra parte c’è la freddezza della maggioranza che parla di “irresponsabilità ”.
”Se non ho avvertito male”, ha commentato stizzito il capomanipolo Zanda, “il presidente Grasso aveva fatto cenno a poteri di coordinamento della Presidenza di cui non conosco bene l’estensione e quindi vorrei chiedere al Presidente se può informare me e l’aula in che cosa consistono o se dobbiamo procedere ancora con questo ritmo di lavori ancora per il tempo necessario”.
Un piccolo spiraglio arriva da Nichi Vendola: “Se il governo cambia atteggiamento, valuteremo l’accorpamento degli emendamenti”. Ma non è scontato, se lo facesse perderebbe quei pochi voti che gli sono rimasti.
A far innervosire i democratici è stata la decisione della seconda carica dello Stato di accettare il voto segreto per gli emendamenti sulle minoranze linguistiche e sulle funzioni delle Camere.
Ma il tema dello scrutinio segreto fa scoppiare un caso anche tra i 5 stelle.
Prima l’ex capogruppo Maurizio Buccarella appoggia la richiesta per alcuni emendamenti, poi sul blog la sconfessione di Grillo che di politica parlamentare non capisce una mazza: “Il Movimento 5 stelle è da sempre per il voto palese“.
In serata comincia il voto sugli emendamenti, ma in oltre due ore ne vengono votati solo due (entrambi sulle circoscrizioni estere ed entrambi bocciati).
Corri, ronzino, corri…
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