IL SEN. ANDREA CANGINI (FORZA ITALIA): “MI DISSOCIO DALLA ASTENSIONE DEL GRUPPO SULLA MOZIONE SEGRE”
L’ANTISEMITISMO ESISTE, CHE BISOGNO C’ERA DI DISTINGUERSI CON UN VOTO DI ASTENSIONE?
Assieme ad altri colleghi di Forza Italia, ho sentito il dovere di dissociarmi dal voto espresso nell’aula del Senato dal mio gruppo politico sulla cosiddetta Commissione Segre.
L’ho fatto per due questioni, una di merito, una di forma.
Nel merito, la mozione presentata dalla maggioranza per l’istituzione di una “Commissione straordinaria per il contrasto di fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio razziale” non presentava particolari motivi di contrarietà .
Da liberale, ero e resto contrario ai reati di opinione, ma la verità è che tali reati sono già sanzionati dal nostro codice penale (per esempio nel caso di chi nega il fenomeno storico della Shoah) e la mozione Segre non lasciava intendere l’intenzione di introdurne di nuovi.
La mozione di Forza Italia, ben illustrata in aula dal collega Lucio Malan, era perfetta e perfettamente condivisibile. Ma che bisogno c’era di distinguersi?
È vero che la maggioranza ha inspiegabilmente votato contro la nostra mozione. È vero che il Pd non ha fatto nulla per condividere la mozione di maggioranza con le opposizioni. È vero che a nome di Italia Viva il senatore Faraone in aula si è abbandonato a un intervento provocatorio che sembrava fatto apposta per scongiurare l’unità del Senato su un tema delicato e simbolico come l’antisemitismo.
È tutto vero, ma astenendoci sulla mozione Segre assieme a Lega e Fratelli d’Italia siamo a mio avviso cascati nella trappola con tutte le scarpe.
L’antisemitismo esiste, e sia in Italia sia in Europa è un fenomeno in crescita come in crescita è la popolazione di religione musulmana. È chiaro che non sarà una commissione parlamentare a scongiurarlo, ma altrettanto chiaro è che meglio sarebbe stato che il Parlamento avesse dato un segnale univoco.
Andrea Cangini
Giornalista, senatore di Forza Italia
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