IN EUROPA NON ESISTE UN REDDITO DI CITTADINANZA SIMILE A QUELLO PROPOSTO DAL M5S
LO STUDIO DELL’OSSERVATORIO SUI CONTI PUBBLICI: “IN REALTA’ E’ UN REDDITO MINIMO GARANTITO, UNICO PAESE IN EUROPA COSI’ GENEROSO”
Il Sole 24 Ore pubblica oggi un’infografica su dati dell’Osservatorio Conti Pubblici di Carlo Cottarelli che mette a confronto i redditi minimi garantiti nei paesi dell’Unione Europea e il progetto italiano di reddito di cittadinanza (che non è un vero e proprio reddito di cittadinanza ma un reddito minimo garantito).
L’Osservatorio nota che in nessuno degli Stati europei «esiste un trattamento simile». Da noi infatti il reddito minimo proposto da M5S e Lega sarebbe uguale alla soglia di povertà (saremmo l’unico Paese così “generoso”).
Alla stessa conclusione si arriva confrontando lo strumento con il reddito medio pro capite dei vari Stati: anche in questa classifica, il Belpaese sarebbe al primo posto (in Italia l’ipotizzato reddito di cittadinanza coprirebbe circa un terzo del reddito medio pro capite).
E c’è anche altro:
L’Italia presenta un minor collegamento tra il beneficio e la partecipazione in programmi di politica attiva.
Tutti i paesi analizzati dallo studio, infatti, richiedono ai percettori di redditi minimi garantiti un’attivazione molto precisa.
In 10 Paesi è obbligatorio accettare qualsiasi offerta di lavoro pena la perdita del beneficio, in 11 qualsiasi offerta appropriata, e in Francia si può rifiutare soltanto una offerta.
Questo vuol dire che in 22 Paesi è concesso di rifiutare al massimo una offerta di lavoro ritenuta appropriata (in Italia si sale a tre).
La proposta di «reddito di cittadinanza» elaborata dal M5S nel 2013, e inserita nel «contratto di governo», al centro del dibattito politico di questi giorni, si mostra, almeno sulla carta, decisamente più generosa: 780 euro mensili (pari alla soglia di povertà come definita da Eurostat nel 2014 — con i dati 2016 si passerebbe a 812 euro), indipendentemente dal livello della ricchezza.
(da “NextQuotidiano”)
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