INDAGINE TRASFERITA A ROMA: CADE L’ACCOMPAGNAMENTO, RESTA UN PREMIER COATTO
L’INCHIESTA DEI PM DI NAPOLI SULLA PRESUNTA ESTORSIONE A BERLUSCONI PASSA AI GIUDICI ROMANI PER COMPETENZA TERRITORIALE: LA DAZIONE DI DENARO E’ AVVENUTA NELLA CAPITALE
L’inchiesta sul presunto ricatto ai danni di Berlusconi dovrà passare a Roma.
Il gip di Napoli, Amelia Primavera, si è dichiarata incompetente a decidere sulla scarcerazione di Gianpaolo Tarantini, chiesta dai difensori dell’imprenditore pugliese Alessandri Diddi e Ivan Filippelli.
Il provvedimento recita: “In ordine al reato di estorsione, la competenza è dell’autorità giudiziaria di Roma”.
E’ dunque accaduto quanto temevano alla procura di Napoli dove, nelle ultime ore, avevano lavorato per blindare la competenza territoriale dell’inchiesta.
Il gip, quindi, non ha deciso la revoca o l’attenuazione della misura, limitandosi a trasmettere gli atti al pm di Napoli che dovrà a sua volta inviarli alla procura romana. E’ stata proprio la difesa di Tarantini a chiedere di trasferire il fascicolo (secondo indiscrezioni, la procura napoletana aveva espresso parere favorevole ai domiciliari). Sfuma così anche l’ipotesi di accompagnamento coatto del premier, che aveva agitato negli ultimi giorni i rapporti tra pm e palazzo Chigi.
I legali di Berlusconi e il centrodestra avevano sempre contestato la competenza della procura napoletana.
Nello stesso memoriale difensivo di Berlusconi, si sottolineava che la consegna del denaro a Lavitola era sempre avvenuto nella capitale, a palazzo Grazioli: “Si tenga presente – era scritto nel memoriale del premier – che tali dazioni sono sempre avvenute in Roma presso la mia abitazione così come gli incontri con Lavitola che soltanto una volta, mi sembra, si sia recato ad Arcore”.
Il gip si è basato su queste dichiarazioni: “La stessa vittima del reato – si legge nell’ordinanza – ha confermato di aver corrisposto le somme di denaro sempre a Roma traendole da proprie disponibilità liquide che teneva presso la sua abitazione di Palazzo Grazioli. Dichiarazioni credibili con riferimento al luogo della dazione del denaro oggetto dell’attività estorsiva ipotizzata».
A confermare queste affermazioni, è stata anche la storica segretaria del premier Marinella Brambilla, sentita dai magistrati napoletani nelle scorse settimane
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