INTERVISTA A FEDERICA PELLEGRINI: “GRETA? UNA RAGAZZINA CON LE PALLE. A NOI DONNE SI PERDONA MENO IL FALLIMENTO”
“QUELLA DI TOKYO 2020 SARA’ LA MIA ULTIMA GARA, DOPO VOGLIO FARE COSE DA DONNA, CON CALMA”
“Ho sempre avuto un buon rapporto con il tempo”. E, infatti, Federica Pellegrini arriva puntualissima: tuta fucsia e t-shirt bianca, occhiali da sole variopinti, caschetto biondo e viso pulito. “Piacere, Federica” si presenta.
Quasi non fosse la campionessa che siamo abituati a conoscere, quasi fosse semplicemente una donna di 31 anni e ancora una valigia piena di sogni.
Perchè la più grande duecentometrista della storia (“se lo dite voi, va bene”) del nuoto (6 medaglie d’oro ai Mondiali, 7 agli Europei e 1 ai Giochi Olimpici, solo per citarne alcune) a guardarla da vicino fa meno “paura”. O meglio. Gli occhi nocciola, determinati e voraci, tradiscono timidezza e umiltà e ancora tanta fame di successi. Dentro e, soprattutto, fuori la vasca. “Non è più un mistero per nessuno che quella di Tokyo 2020 sarà la mia ultima gara”, ci dice infatti Federica.
È convinta, glielo leggiamo nelle parole scandite con attenzione. Troppa la voglia di prendersi “con calma” tutto quello che la vita ha ancora da offrirle. Già , la calma. Un elogio della lentezza che forse una velocista come lei non si è potuta permettere.
“Ho iniziato a nuotare e a vincere molto presto”, ci racconta, “alle Olimpiadi di Atene 2004 avevo solo 16 anni (arrivò seconda conquistando l’argento, ndr). Sono stata catapultata sotto i riflettori, non ero abituata ad averli puntati addosso. Da allora non ne sono mai più uscita”. Croce e delizia.
Perchè da quel momento Federica è diventata per tutti “la Pellegrini” e ancora “la Divina”. Amata, odiata, osannata, criticata. E lei, con le sue spalle di adolescente, ha sopportato da subito un peso troppo grande.
“Non è stato facile. Ho iniziato una vita fatta di allenamenti puntuali e diete rigorose. Ma il nuoto è la mia passione: mi piace stare in acqua, allenarmi, far fatica per raggiungere un obiettivo più grande”.
Il talento, la passione. E il carattere: “Sono una persona molto precisa, rigorosa. Fare sport ad alto livello richiede dedizione, che si riflette in tutto quello che fai e nella vita di tutti i giorni. È quasi alienante. Uno sport individuale non è per tutti”.
Da oltre 15 anni nelle più grandi competizioni, con equilibrio e concentrazione. Sarà pure umana? “Nel tempo ho sempre cercato di ricavarmi la mia fetta di normalità ”.
E in questa “normalità ”, sono subentrati anche i periodi bui, personali e da professionista. Problemi alimentari prima (“Da adolescente vedevo il mio corpo cambiare in un modo che non conoscevo e questo inizialmente mi ha spaventato”), attacchi di panico dopo.
In un’intervista con Maurizio Costanzo ha raccontato: “Era il 2008, durante una gara, un meeting italiano. Non una gara importante, però avevo appena vinto l’Olimpiade e c’erano molte pressioni esterne, anche pressioni che facevo io su me stessa”.
Le chiediamo cosa è successo e il suo sguardo brillante si rattrista un po’: “Scappavo dalla vasca. Ho superato questo disagio grazie a una persona di fiducia, un professionista ovviamente. Questo è il consiglio più grande che posso dare: affidarsi a un professionista”.
Nel 2008 il simbolo dell’Italia nel mondo aveva solo 20 anni, un tricolore già caricato sulle spalle e molte persone che non le perdonavano sgarri e fallimenti, che non concedevano deroghe alla sua eccezionale carriera. Ma Federica non è un robot. Averla davanti, con il suo sorriso pulito e vederla stringersi nelle spalle quando ammette che il “più grande dolore della sua vita è stata la morte nell’ottobre 2009 di Alberto Castagnetti”, suo allenatore e “secondo papà ”, ne è solo la conferma.
Come la Fenice che ha tatuata sulle spalle, però, Federica si è sempre rialzata.
Nè il podio sfuggito per pochi centesimi a Rio 2016 (“la mia più grande delusione da nuotatrice, fa male”), le ha impedito di rimettersi in carreggiata e di vincere ancora e ancora.
Merito della famiglia, anche, ci dice la Pellegrini: “Se non ci fossero stati loro, forse non sarei riuscita a fare la carriera che ho fatto”. Ma soprattutto della curiosità e della caparbietà che la spinge avanti. Federica a trazione anteriore. Federica che guarda alla tv, strizza l’occhio alla moda, si diverte con i social. Federica pigliatutto. Forse per questo che a molti è antipatica? Per questo non le si perdona niente?
“Penso sia un fattore che accomuna tutte le donne in Italia. All’uomo viene perdonato più facilmente il fallimento, alle donne un po’ meno. Non sono viste come sportive di serie b: per quanto riguarda gli stipendi nel nostro sport sono alla pari, non c’è distinzione da questo punto di vista. Ma mi sembra ci sia un approccio diverso per le donne e per gli uomini: ai secondi si concede di sbagliare o si cerca sempre una giustificazione”
Intanto lei non si fa scalfire. E oltre al nuoto, mette un piede nella tv (“Italia’s Got Talent è un’esperienza incredibile”), nella moda (“Mi piace”) e muove i primi passi da influencer:
”È un lavoro tosto. Gestisco Instagram personalmente, non faccio questo di mestiere, posto perchè mi diverto a far capire al di fuori della vasca come si svolge la mia vita. Ma è un lavoro e come a tutti i lavori bisogna dedicarcisi 24 ore su 24. Non lo sto facendo. Non so se sarà quella la mia vita dopo Tokyo. Ma non dico di no, perchè io non dico di no a niente. Non si sa mai nella vita”.
Perchè la Pellegrini, ormai l’abbiamo capito, prende tutto con serietà . E quando le chiediamo se lei così attenta ai temi ambientali pensa che Greta sia un fantoccio nelle mani di potenti, come vogliono alcuni tesi complottiste, si inalbera un po’: “Sarebbe un’attrice bravissima! Tutt’altro, penso che sia una ragazzina con le palle che finalmente sta smuovendo il mondo che ha taciuto per anni qualcosa di veramente imbarazzante”.
Non è un caso che Federica sia testimone da anni di un marchio di costumi (e non solo) Jaked, nato in Italia, che porta avanti un approccio green, con prodotti fatti con materiali di riciclo, fibre e filati naturali. È l’azienda che firma il suo costume da campionessa.
Ma la sfera personale di Federica si chiude qui. Perchè quando le chiediamo di Magnini taglia corto: “Stiamo parlando di una storia passata”. E ancor più quando le domandiamo se è innamorata: “No!”, risponde secca.
Aspettiamo qualche secondo per afferrare qualcosa che la tradisca, ma non arriva nulla. “Dobbiamo crederti”, le confessiamo.
Un’ultima cosa però riusciamo a sfilargliela: “Dopo Tokyo mi mancherà l’adrenalina pre e post gara, ma ho voglia di fare cose da donna, nuove esperienze, senza troppa fretta. Una famiglia? È una cosa che vorremmo un po’ tutte. Quando verrà , sarò contenta”.
Ma per il momento la testa e il cuore della Divina sono alle Olimpiadi del 2020, dove vuole tagliare un altro traguardo. Perchè se è vero che “piacere a tutti non è mai stata la mia massima aspirazione”, Federica la “dura” si scioglie, fa parlare il cuore e ammette: “Se la gente è affettuosa nei miei riguardi per quello che ho fatto nello sport sono felice. Lo sport accomuna, la gente si riconosce negli atleti in gara. Se credo di essere amata dagli italiani? Penso di sì”, dice con un briciolo di emozione e con una voce bambina, “spero di sì”.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply