INTERVISTA AD ANGELO PAN, PRIMARIO DELL’OSPEDALE DI CREMONA: “IL COVID NON ATTACCA SOLO I POLMONI, LASCIA FORME DI INFEZIONE PERSISTENTI”
“UNA COSA DEL GENERE NON L’AVEVO MAI VISTA, PURTROPPO NON CREDO SIA FINITA QUI”
“Una schifezza così non l’avevo mai vista”, dice Angelo Pan. Il Covid-19 non lo nomina mai, lo chiama così, “schifezza” e aggiunge: “Purtroppo non credo sia finita qui, l’infezione lascia strascichi con cui dovremo continuare a fare i conti”.
Insomma, “di questo maledetto virus abbiamo imparato tanto, ma sappiamo ancora poco”. I giorni – “terribili, come stare all’inferno, con i malati che continuavano ad arrivare, i letti che non bastavano mai e neanche il tempo di bere un bicchiere d’acqua” – sono passati, ma, racconta l’infettivologo primario del reparto Malattie infettive dell’ospedale di Cremona, “da qualche settimana arrivano pazienti – una persona l’abbiamo appena ricoverata – che a distanza di due mesi da quando hanno avuto l’infezione hanno ancora una febbricola intermittente”.
E poi ci sono gli asintomatici, tutti coloro che, sebbene privi sintomi, possono infettare gli altri, “e sono il vero rischio ora che si andrà a riaprire dopo il lockdown”, precisa il medico, raggiunto al telefono da HuffPost tra un turno e l’altro del suo lavoro in trincea, nell’ospedale che con quello di Crema è stato il più colpito dall’ondata di pandemia che si è abbattuta sul Paese dal 21 febbraio partendo proprio dalla Lombardia.
Dottor Pan, all’inizio si riteneva che il Covid-19 causasse solo danni ai polmoni, poi è emerso che lascia segni anche su cuore, reni, fegato e cervello. Dobbiamo aspettarci altre “scoperte”?
“Penso proprio di sì. All’inizio ci siamo focalizzati sull’aspetto polmonare che era preponderante perchè un gran numero dei ricoverati in ospedale non respirava. Ma ci saranno altre “sorprese”, ogni giorno ne viene fuori una nuova. Da qualche settimana, arrivano pazienti – una persona l’abbiamo appena ricoverata – che a distanza di due mesi da quando hanno avuto l’infezione hanno ancora una febbricola intermittente. Non sappiamo se sia ancora il virus o se si tratta di qualche altra cosa. Ecco, credo non sia finita qui”.
Cosa intende?
“Non siamo di fronte all’influenza neanche per sbaglio, abbiamo la sensazione che questa schifezza inneschi nuove problematiche”.
A quali problematiche si riferisce?
“Forme di infezioni persistenti, ad esempio. Di fronte a queste evidenze, dobbiamo stabilire che tipo di studi ed esami effettuare, usare criteri diagnostici precisi. Anche perchè non abbiamo idea di quale terapia utilizzare”.
Questo per i sintomatici. Ci sono poi gli asintomatici che continuano a risultare positivi al Covid-19 a distanza di mesi.
“Gli asintomatici che eliminano il virus dalle secrezioni sono un rischio per tutti. Specie quando si andrà a riaprire”.
Appunto, parliamo della fase 2, quella della convivenza col virus. Cosa succederà ?
“Mi auguro che la convivenza finirà quando arriverà il vaccino. Nella fase 2 sicuramente ci sarà una discreta quota di persone che può infettarne altre e un’altra che si infetterà ”.
Come scongiurare il rischio?
“Seguendo le indicazioni date dal Governo: indossare la mascherina, mantenere la distanza sociale e lavarsi frequentemente le mani. Non è matematico contrarre l’infezione. Io che sono stato a contatto con pazienti ammalati ma ho sempre rispettato le regole, ne sono la prova. Nella fase 2 bisogna proteggere gli anziani, i soggetti più deboli, e anche i bambini, naturalmente”.
A proposito di bambini: in loro il Covid-19 ha un andamento generalmente benigno, ma ultimamente si sta studiando se esista un nesso tra il nuovo coronavirus e la sindrome di Kawasaki, alla luce di un aumento dei casi riscontrati.
“Sì, guardi, questo virus è una schifezza, una così non l’avevo mai vista e non pensavo di vederla”.
Nel vostro ospedale avete riscontrato un aumento di polmoniti atipiche nei bambini nei mesi precedenti l’esplosione della pandemia?
“Non abbiamo avuto ancora il tempo per verificare, ma prossimamente faremo un’analisi per capire quanti polmoniti Covid e quanti polmoniti nei bambini ci sono “sfuggite” prima che il maledetto virus esplodesse con tutta la sua forza”.
Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, lo ha definito “un mostro”.
“Ha ragione, è un genio del male, capace di avere facce diverse e causare problemi differenti. La sua capacità di truccarsi e adeguarsi all’ambiente lo rendono il virus peggiore col quale abbiamo avuto a che fare negli ultimi decenni. Per rendersi conto di quanto è terribile, basta vedere il disastro che ha causato”
In Lombardia si poteva fare di più e meglio? È stato commesso qualche errore?
“Forse se il lockdown fosse scattato qualche giorno prima sarebbe stato meglio, ma è facile dirlo a posteriori. Quanto è accaduto nelle Rsa merita una riflessione adeguata: la gestione e le strategie di prevenzione delle infezione in queste strutture vanno riviste e riorganizzate. Complessivamente, spero che l’esperienza maturata serva per gestire situazioni future: speriamo di poter collaborazione meglio in futuro a livello di tutto il sistema sanitario, ospedale, RSA, territorio”.
Ci sarà una seconda ondata?
“Ci saranno altri fuochi, sì. Ma in Lombardia, dove questa schifezza ha lasciato segni così pesanti, siamo pronti a gestire eventuali nuove situazioni. Non vorrei che altrove si sottovalutasse il problema, che resta drammatico. A tal proposito, da medico e sulla base dell’esperienza che ho vissuto, vorrei rivolgere un appello”.
Che appello?
“Vorrei dire alle persone che il personale sanitario – medici e infermieri – escono da questa emergenza drammatica più organizzati ma psicologicamente provati. Quindi è indispensabile che le persone si attengano alle regole, anche per difendere il servizio sanitario nazionale”.
(da “Huffingtonpost”)
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