INTERVISTA AL SEN. MANCONI: “I DECRETI DI MINNITI SULLA SICUREZZA SONO INUTILI E INEFFICACI”
“COSI’ SI SMANTELLA IL SISTEMA DI PROTEZIONE DEI CITTADINI, CHI PASSA LA NOTTE IN STAZIONE PER NECESSITA’ VA AIUTATO NON MULTATO DI 300 EURO CHE NON HA”
La nuova linea di sinistra sulla sicurezza, promossa dal ministro dell’Interno, Marco Minniti, passa per i due decreti approvati recentemente dal Parlamento.
Da una parte l’addio ai Cie e nuove regole per i richiedenti asilo, dall’altra il Daspo urbano e una stretta contro i pusher della droga. Più rigore su sicurezza esterna ed interna. Ma la linea di Minniti non piace a tutti e i malumori emergono anche nel Pd.
Il senatore Luigi Manconi, interpellato da Huffington Post, lo dice chiaramente: “Con molto rispetto nei confronti di Minniti, che considero una persona intelligente, contesto misure che a mio avviso sono inutili e inefficaci”.
Senatore Manconi, per Minniti sicurezza è una parola di sinistra. È d’accordo?
“Questa affermazione o è di una totale ovvietà o è del tutto bizzarra. Da 25 anni, periodicamente, qualcuno dice che la sicurezza è una parola di sinistra. Andrebbe però accompagnata da altre parole di sinistra, altrimenti è una mera evocazione retorica. E, d’altra parte, non critico la politica di Minniti perchè ‘di destra’, ma perchè più semplicemente mi sembra profondamente sbagliata”.
Cosa non le piace della nuova linea del Viminale?
“Contesto a Minniti misure che sono a mio parere inutili e inefficaci e che soprattutto nel momento in cui producono una lesione nel sistema delle garanzie finiscono per ridurre inevitabilmente i diritti di tutti e non solo di coloro che ne sono i primi destinatari, cioè migranti, richiedenti asilo e senza fissa dimora”.
I decreti per il contrasto dell’immigrazione clandestina e per la sicurezza urbana mirano a restringere il perimetro dei reati. Cosa non va in questi provvedimenti?
“Io penso che quando si inizia a erodere un presidio di garanzia prima vengono colpiti i più vulnerabili e poi l’intero sistema di protezione di tutti i cittadini. In tutte e i due decreti, insieme al collega Tocci, abbiamo rilevato lesioni significative al sistema di garanzie previste dal nostro ordinamento. Per questo non abbiamo votato la fiducia”.
Può spiegare meglio?
“Nel caso del decreto per il contrasto dell’immigrazione illegale abbiamo ritenuto gravissima la riduzione dei gradi di giudizio, con l’eliminazione dell’appello, nei casi di ricorso del richiedente asilo contro il diniego della commissione territoriale sulla sua richiesta di protezione. Il nostro ordinamento prevede tre gradi di giudizio anche per le liti condominiali, per le sanzioni amministrative, per le multe. Riteniamo davvero irragionevole che questa riduzione del diritto alla difesa venga applicato a una categoria debole come quella dei profughi, e a una materia, il diritto d’asilo che è uno dei diritti inviolabili della persona, tutelato dalla nostra Costituzione”.
Veniamo al decreto sulla sicurezza urbana. Arrivano il Daspo urbano, le multe salate per i parcheggiatori abusivi, misure più severe contro i pusher. Ci sono dei rischi legati a queste misure?
“Prendiamo il caso dell’introduzione della figura della flagranza differita. Questa scelta dà luogo a un bizzarro e perverso ossimoro per cui la flagranza, che si fonda sull’immediatezza dell’atto, viene dilatata e prorogata fino a 48 ore, e supportata da videoregistrazioni che sono tutto tranne che documentazione oggettiva e incontrovertibile. Si crea, cioè, una flagranza che non è in alcun modo una flagranza. E poi ci sono molte altre incongruenze come la sanzione pecuniaria fino a 300 euro per chi staziona o occupa spazi pubblici che rischia di essere applicata ai senza fissa dimora che passano la notte in una stazione. È un’idea grottesca”.
(da “Huffingtonpost”)
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