INTERVISTA ALL’INGEGNERE CHE CITA GANDHI E FA PAURA A PIZZAROTTI
OCCHIO A SCARPA, IL CANDIDATO DI SINISTRA SENZA PD CHE E’ ARRIVATO A SOLI DUE PUNTI DAL SINDACO
Quando alla fine alle 6 del mattino è andato a dormire, con i risultati che lo davano praticamente a due punti da Federico Pizzarotti, Paolo Scarpa deve aver sorriso e pensato un po’ anche a suo nonno.
“Era un ferroviere e a differenza di chi mi indica solo come parte di una borghesia intellettuale è anche da lì che provengo. Perchè in fondo Parma è una città articolata, dove il popolo, anche i più poveri, andava al Regio a vedere l’Otello confondendosi fra i velluti rossi. Bene, c’è ancora molto di quella città : è innovatrice, esce dai sistemi tradizionale, ed è da lì che vogliamo partire in vista del ballottaggio”.
Qualcosa di nuovo, questo ingegnere 60enne passato per vari partiti ma oggi senza alcuna tessera, lo ha fatto davvero: candidato come frontman del centrosinistra (ha vinto le primarie) è riuscito a portarsi testa a testa con il sindaco senza praticamente avere il Pd alle spalle.
Fra due settimane, quando gli elettori dovranno scegliere fra lui (32,5%) e l’ex grillino (34,9%), “rischia” davvero di diventare l’effetto sorpresa, come fu allora Pizzarotti quando sfidò la sinistra.
Perchè se tanto si celebra la rivincita di Pizzarotti su Grillo, dall’altra parte c’è una Parma che ha confluito centinaia di voti su unico tema: la sicurezza.
Con le arterie della città che si riempiono di spacciatori notte e giorno, la candidata della Lega di centrodestra Cavandoli ha preso quasi il 20% e il microcosmo degli altri candidati, tutti con tematiche anti microcrimalità , ha racimolato altri punti.
Adesso si tratta di vedere dove andranno questi voti.
Forte astensione (53%), elettorato del Pd spaccato fra Pizzarotti e lei (soltanto il 15% dai Dem) e un 32% conquistato pescando fra votanti vari, non solo del centrosinistra. Come arriva Paolo Scarpa al ballottaggio?
“Nella Parma che ha scelto la nostra lista c’è un elettorato nuovo. E questo è molto bello. E’ vero, abbiamo scelto di non correre sventolando la bandiera del Pd ma come lista civica con un programma definito e preciso, chiamando a raccolta chi era interessato. C’è una città che non ha lavoro, che si sente insicura, che vede i problemi della sanità , dell’università , della sicurezza e ci ha dato fiducia. Eravamo mediaticamente in svantaggio, poco conosciuti, eppure talloniamo il sindaco uscente, che evidentemente non è riuscito a convincere, e il 25 giugno ce la giochiamo: speriamo i parmigiani capiscano l’importanza di tornare alle urne, che non è solo mettere una crocetta, ma espressione di libertà “.
In vista del voto pensate ad alleanze? Come accaparrarsi i voti della Lega e di tutti quei cittadini preoccupati per la sicurezza?
“Parma non è Caracas, non può esserla. Non è possibile che gli spacciatori siano ovunque e dominino il territorio. E’ scivolata in una spirale negativa da cui dobbiamo uscire e possiamo farlo con i 10 punti del nostro programma. Io vorrei, al di là di dialogare con la Lega o altre forze, che gli elettori capiscano questo: se nei loro desideri, anche se hanno votato Lega o centrodestra, c’è l’obiettivo a noi comune di migliorare la sicurezza allora dovrebbero votarci. Il sentirsi a casa, sicuri, non è un’esclusiva della destra. Anche per questo insieme a sanità e lavoro abbiamo messo la sicurezza al primo posto”.
Pizzarotti cinque anni fa vinse anche grazie ai comizi di Grillo, poi ripudiato. Voi invece non avete portato a Parma nessun big del Pd. Ora ci state pensando?
“A noi interessa dialogare con i cittadini: il nostro è un civismo che non è anti partito, anzi. Mi hanno fatto piacere le telefonate dei politici, il sostegno, la chiamata del segretario regionale del Pd: ma il punto è che noi crediamo che la sfida vada vinta senza ostentare il simbolo e solo parlando di programmi concreti. Come mettere sedi della polizia municipale in ogni quartiere”.
Con il sindaco non siete molto amici. Qual è stato il più grave errore nell’amministrare la città ?
“Io lo rispetto. Ma è una persona che dice a M5s di non aver guardato al territorio quando curiosamente non lo ha fatto nemmeno lui. Non solo non è stato in grado di arginare problemi quali sicurezza o disoccupazione, ma ha lasciato cadere nel degrado molti aspetti, svalutandoci: non contiamo più in Iren, abbiamo perso il bando della storica azienda di trasporti, l’Università arranca. Parma è qui e non in tv, dove va sempre il sindaco uscente a parlare solo dei suoi conflitti con Grillo. Non mi piace il suo liberismo sfrenato. E poi ha sempre questo atteggiamento irrisorio, come quando sono usciti gli exit poll e lui e i suoi giocavano a Risiko, sicuri di vincere. Invece oggi i dati dicono un altra cosa”.
Dicono che potete farcela. Tanto che Pizzarotti ha detto di non avere paura di perdere ma di aver telefonato al lavoro per sapere della sua aspettativa.
“Io mi preoccupo della città e non di loro. Sa cosa le dico, le leggo la frase che mi ha appena mandato un amico, che condivido. E’ di Gandhi: “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci””.
(da “il Fatto Quotidiano”)
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