LA BASE CINQUESTELLE E’ PIU’ INTELLIGENTE DEI CAPI: SALVA I PROFUGHI E AFFONDA GRILLO E CASALEGGIO
CON 15.839 VOTI CONTRO 9.093 LA BASE VOTANTE DICE NO AL REATO DI CLANDESTINITA’… GRILLO NON RIESCE A INGABBIARE LA VOLONTA’ POPOLARE
Alla fine gli iscritti certificati al Movimento 5 Stelle hanno espresso il loro parere, così come richiesto da Beppe Grillo, sulla depenalizzazione del ‘reato di clandestinità ‘: 15.839 hanno votato per la sua abrogazione, 9.093 per il mantenimento.
I votanti sono stati 24.932 sugli 80.383 aventi diritto.
Tradotto: sarà questa la posizione ufficiale che i ‘cittadini’ pentastellati porteranno domani a Palazzo Madama quando sarà il momento di votare l’emendamento.
Una votazione che rappresenta una vittoria per l’ala dissidente Cinquestelle e una pesante sconfitta di chi ha cercato fino all’ultimo di portare il Movimento verso una deriva razzista.
Una norma che aveva scatenato un vero e proprio caso quando era stata presentata da due senatori a 5 stelle (Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi). Grillo aveva lanciato un duro attacco contro gli esponenti perchè il tema non era all’interno del programma elettorale: “Decide il Movimento” aveva tuonato in un post a doppia firma con Gianroberto Casaleggio.
Il referendum lampo. Ma non sono mancate le polemiche.
Grillo aveva lanciato in mattinata, quasi all’improvviso, un referendum online tra gli iscritti per decidere la linea sull’abrogazione del reato di immigrazione clandestina. “Si chiede a tutti gli iscritti certificati al 30 giugno il parere vincolante sul voto che il gruppo parlamentare del Senato dovrà esprimere sul ‘reato di clandestinità ‘. Il sistema di votazione – concludeva Grillo – sarà attivo oggi lunedì 13 gennaio dalle ore 10 alle ore 17 e i risultati saranno comunicati ufficialmente sul blog alle 18”.
Le critiche di iscritti e dissidenti.
Una modalità contestata nei modi e nei tempi da alcuni iscritti. Il senatore Francesco Campanella, una tra le voci più critiche del Movimento, parlava del blog come “arma” e invitava a togliere “la pistola a Casaleggio”.
Campanella sottolineava anche l’orario in cui aveva ricevuto la mail per votare: 10.10, mentre le consultazioni si aprivano alle 10. E anche sul blog del leader M5S, effettivamente, il post in cui si annuncia il voto è stato pubblicato poco dopo le 10.30.
Decisamente più duro e diretto Luis Alberto Orellana, che contestava sul suo blog e rilanciava sui social network: “Stamattina ho ricevuto la mail dallo staff di Grillo alle 10.49 chiedendomi di votare, come tutti gli iscritti, a favore o contro il reato di clandestinità . Sarebbe dovuta essere una buona notizia. Per la prima volta si può sentire la voce degli iscritti. Finalmente. Invece no. Niente di tutto questo. Si tratta o dell’ennesima presa in giro o di una palese dimostrazione di totale incapacità e di approccio dilettantesco a una questione così importante”.
Queste le principali critiche di Orellana: “Si lasciano poche ore agli iscritti per esprimersi. Queste ore si riducono se si riceve la mail in ritardo. Se l’invio delle mail è stato fatto in ordine alfabetico i nostri attivisti con il cognome con la lettera zeta hanno avuto ancora meno tempo per votare. Le ore per votare, infine, coincidono con l’orario di lavoro”
I parlamentari M5S cosiddetti ‘ortodossi’, non appena diffusi i risultati del referendum, hanno cercato di rigirare la frittata: “E adesso chi dice che la democrazia a cinque stelle non esiste, è in malafede!” commenta, tra gli altri, la senatrice Elena Fattori;
“E adesso voglio sfidare chi dice che comanda Beppe Grillo!” concorda Angelo Tofalo. Più realisticamente diciamo che Grillo e Casaleggio hanno cercato fino all’ultimo di far passare la linea da becero-destra ma gli è andata male.
A gioire è anche Andrea Cioffi, uno dei due senatori che con un suo emendamento aveva proposto l’abolizione della norma: “Grazie a tutti per la partecipazione – il suo primo commento.
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