LA CASTA RICORRE CONTRO I TAGLI AI VITALIZI: SONO 26 I RICORSI E TRA QUESTI SPICCANO BEN 15 LEGHISTI DELLA “PADAGNA DEL MAGNA MAGNA”
ALTRO CHE ROMA LADRONA, SONO I LEGHISTI A GUIDARE LA RIVOLTA CONTRO I TAGLI AI PRIVILEGI: 15 DEPUTATI DEL CARROCCIO, 7 DEL PDL, 3 DELL’ULIVO, 1 DI RIFONDAZIONE
Sono in tutto 26 i ricorsi presentati alla Camera contro i tagli ai vitalizi dei parlamentari.
Di questi, tre sono stati presentati da deputati in carica, un quarto si è dimesso a gennaio.
Spiccano per numero i leghisti: 15 ricorrenti vengono dal partito di Bossi, 7 dal Pdl (inclusi ex Fi e ex An), tre dall’Ulivo, uno dal Prc.
L’annuncio arriva da Giuseppe Consolo presidente del consiglio di giurisdizione della Camera, ossia l’organismo interno che risolve i contenziosi.
La prima seduta del consiglio per entrare nel vivo dei ricorsi è convocata per mercoledì 18 aprile alle 12.30.
Oggi c’è stata solo una riunione preliminare tra i tre componenti dell’organismo.
Per presentare ricorso contro i tagli ai vitalizi, i deputati (o ex) hanno comunque ancora tempo fino a sabato 4.
Gli onorevoli che si ‘ribellano’ contro il passaggio al contributivo e l’innalzamento dell’età potrebbero quindi ancora aumentare.
‘Colpi di coda autolesionisti’. Si intitola così un corsivo del quotidiano dei vescovi ‘Avvenire’ dedicato ai costi della politica.
“Massima comprensione umana per il disagio personale che può aver spinto una pattuglia di deputati, in carica o ex, a tentare l’estrema resistenza contro la decisione di portare l’età minima dei vitalizi degli onorevoli”.
Al di là della pietà cristiana che andrebbe magari indirizzata a chi vive con la pensione sociale di 400 euro, resta il fatto che le truppe padagne, quelle che si abbeverano di ideali alle falde di Monviso e si dissetano alle sacre acque inquinate del Po, quando si tratta di arraffare poltrone, dobloni e privilegi sono sempre in prima fila.
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