LA MELONI PREFERISCE FORUM A PORTA A PORTA E PROPONE RITA DELLA CHIESA PER ROMA: PROSPETTIVA DISASTRO
I LEADER AVREBBERO DOVUTO METTERCI LA FACCIA, MA PRIMA SALVINI A MILANO, POI LA CARFAGNA A NAPOLI E LA MELONI A ROMA SI SONO SFILATI… VOLANO PAROLE GROSSE AD ARCORE: SI E’ ROTTO L’ASSE SALVINI-MELONI… A MILANO PARISI NON LO CONOSCE NESSUNO, A ROMA SI CERCANO I VOLTI NOTI IN TV
Arcore, 8 febbraio 2016. Berlusconi si rivolge alla Meloni: “Tu dici no a Marchini. Ti candidi tu?”. Risposta: “No”. Il vertice diventa un duello. Volano parole grosse, con la Meloni che minaccia di far saltare il tavolo, Berlusconi che non trova candidati, Salvini impegnato ad arginare la Meloni: “Qualcosa si è rotto — dice uno dei partecipanti. Nel senso che la situazione si è avvitata. Giorgia e Salvini si detestano, Berlusconi ormai è quello che è… si è messa in moto una dinamica distruttiva”.
I leader fuggono. Giorgia Meloni suggerisce di sondare la società civile: “Proviamo Rita Dalla Chiesa”. Sulla popolare conduttrice Mediaset il tentativo è concreto. Ai berlusconiani però piace anche Simonetta Matone.
Forum contro Porta a Porta.
Giovanni Toti, due mesi fa, aveva suggerito: “La via maestra è Salvini a Milano, la Meloni a Roma, la Carfagna a Napoli. Dobbiamo mettere in campo la migliore classe dirigente e dare un’idea di prospettiva”.
Due mesi dopo, Giorgia Meloni evita Roma, Salvini preferisce i talk show a una battaglia vera e a Napoli c’è un sempreverde Lettieri.
La prospettiva assomiglia a un disastro.
Stefano Parisi, l’ex amministratore di Fastweb è la speranza cui si appiglia Berlusconi a Milano, non lo conosce nessuno. I sondaggi già dicono che contro Sala ha poche chances. Bravo, competente, ma l’ex city manager di Albertini proprio non buca.
Uno che secondo i sondaggi starebbe messo un po’ meglio di Parisi è Maurizio Lupi. Il quale ha dato segnali a Paolo Romani e a Giovanni Toti che sarebbe anche disposto a rinunciare alla carica di capogruppo di Ncd. Ma Salvini ha detto no, non tanto perchè Lupi è di Ncd, quanto perchè teme l’asse che Giovanni Toti, governatore della Liguria, sta costruendo con Bobo Maroni, governatore della Lombardia che, a sua volta, sta vincendo con i suoi uomini parecchi congressi della Lega, non proprio sulla linea di Salvini.
In Transatlantico, parlando con una collega, dice Maria Stella Gelmini, esausta: “Diciamo che non abbiamo la fila di candidati di questi tempi”.
Tempi in cui non solo i sondaggi vanno male, ma crollano pure antiche certezze come l’auditel.
Lunedì sera (dopo il vertice), Silvio Berlusconi va in prime time da Myrta Merlino su La7, per parlare di “Mamma Rosa”, nel corso dello speciale Madri. Tra un ricordo e un altro ci mette un bel po’ di politica, dello scorso ventennio. E incassa uno dei peggiori ascolti di sempre, un misero due per cento.
Giuliano Urbani dice con aria disincantata: “Bah, che le devo dire. Vedo solo frammenti, tentativi di metterli assieme, una storia senza nè capo nè coda…”.
Frammenti. Maurizio Gasparri, la mette così: “ Se la Meloni si vuole candidare, nel ha tutto il diritto, ma se come pare non si candida, non metta veti. E chiediamoci perchè non siamo riusciti a mettere in piedi un modello”.
Chiosa Domenico Fisichella: “Vedo un tentativo di raccattare i cocci e rincollarli. A destra vedo un gigantesco problema di credibilità , dall’altra parte vedo che Renzi si rivolge a manager e prefetti che in fondo sono manager dello Stato. La resa della politica ai manager, come avevo scritto nel mio libro dal titolo Crisi della politica e governo dei produttori”.
Restano i cocci.
(da “Huffingtonpost”)
Leave a Reply