LA NOSTRA RISPOSTA ALLA NOTA DELL’AMBASCIATA UNGHERESE SUL CASO SALIS
LIBERTA’ DI STAMPA, ORDINAMENTO DELLA GIUSTIZIA, DIRITTI CIVILI: NON ACCETTIAMO LEZIONI DAL GOVERNO UNGHERESE
Il governo ungherese ha introdotto modifiche alla Costituzione e alle leggi che confliggono con i valori propri dell’Unione. L’Ungheria è il più grande percettore di fondi UE pro capite. In pratica fa pagare al nemico i conti della sua demagogica campagna politica
LIBERTA’ DI STAMPA
Tutti i mezzi di comunicazione sono stati posti sotto la vigilanza di un’unica autorità, il Consiglio per i Media, diretto da uomini designati da Orban. Di fatto, essi controllano l’unica agenzia di stampa esistente e l’assegnazione delle frequenze televisive e radiofoniche, e hanno ampi poteri per imporre sanzioni e distribuire sovvenzioni. E inoltre, in violazione della Costituzione, i cinque membri del Consiglio sono nominati da Fidesz. Lentamente, uno ad uno, i media indipendenti sono stati eliminati.
Il governo ha utilizzato i suoi consistenti budget pubblicitari per finanziare i mezzi di comunicazione più docili e malleabili, e affamare invece quelli che lo tenevano sotto osservazione. La maggior parte degli inserzionisti privati – sperando in commesse governative o temendo di perderle – ha smesso di comprare spazi pubblicitari sui media che avevano un atteggiamento critico nei confronti del governo.
In questa situazione, numerose autorevoli testate di lunga tradizione sono fallite, per poi essere acquisite da investitori vicini al governo.
Come risultato si è realizzata un’incredibile concentrazione dei media. Quasi 500 mezzi di comunicazione, tra cui radio e televisioni, sono confluiti nella fondazione KESMA, appositamente costituita. Definendola “primario obiettivo economico nazionale” si sono aggirate le limitazioni previste dal governo stesso nella legge sulla Concorrenza. Questa fondazione – e i suoi investitori – ricevono miliardi di denaro pubblico.
SISTEMA GIUDIZIARIO
L’Ungheria ha un sistema giudiziario e detentivo non adeguato agli standard europei. Viktor Orbán negli anni ha trasformato l’Ungheria in un paese autoritario e per certi versi più vicino alla Russia di Vladimir Putin che all’Unione Europea, di cui pure fa parte.
Ormai da diversi anni Orbán e il suo partito, Fidesz, mantengono un saldo controllo dei tribunali e della magistratura. Dal 2012 le promozioni dei giudici vengono decise da un organo controllato di fatto da Orbán.
Soltanto qualche settimana fa il governo ha creato una nuova agenzia per la protezione della sovranità nazionale che permetterà di avviare processi sommari a giornalisti, attivisti e oppositori politici.
Il reclutamento dei nuovi magistrati è ormai nelle mani di un organismo che risponde al governo. La composizione della Corte costituzionale è modificata per legarla alla maggioranza di governo.
MANIFESTAZIONI NEONAZISTE PERMESSE, SPESSO IN PASSATO DEGENERATE IN AGGRESSIONI A SEDI DI ASSOCIAZIONI A DIFESA DEI DIRITTI CIVILI
Invitiamo l’ambasciata ungherese a rivelare il numero di aggressioni operate da estremisti neonazisti nel suo Paese, a spiegare all’Europa perchè il suo Paese permette ogni anno sfilate neonaziste con tanto di divise militari e ostentazione di svastiche e cimeli vari. Qualcuno è stato forse denunciato o arrestato?
Che provvedimenti ha preso il suo governo nei confronti dei partiti neonazisti “Legio Hungaria” “Blood and Honour Hungaria” ?
E’ normale che un governo europeo finanzi con 150.000 euro un concerto neonazista?
Che ha da dire sul gruppo neonazista ungherese Maggyar Arcvonal, movimento paramilitare negazionista che propaga l’odio contro ebrei e omosessuali, a cui sei mesi fa è stato sequestrato un arsenale di bombe artigianali e fucili d’assalto?
Che ha da dire sul sostegno di Mosca all’ormai partito ufficiale Jobbik e al Fronte Nazionale Ungherese 1989, il cui campo di addestramento era finanziato da Putin?
E ci fermiamo qua per brevità di spazio…
Ilaria Salis non sarà processata da un tribunale europeo, dove vige l’indipendenza della magistratura, lo sa meglio di noi.
Da noi non esiste (per ora) un regime , noi riportiamo anche i suoi comunicati e pubblichiamo la sua foto senza corde al collo come accade invece nel suo Paese e non trasciniamo in catene in tribunale imputati di lesioni guaribili in 5 e 8 giorni, reati per cui in Italia nessuno passerebbe una notte in galera.
Quindi eviti di dare lezioni non richieste ai media italiani che fanno solo il loro lavoro di giornalisti liberi.
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