LA NUOVA GIURISPRUDENZA DELLA PROCURA DI CATANIA: SI POSSONO SEQUESTRARE LE PERSONE PER “SCELTA POLITICA INSINDACABILE”
PUR DI NON PROCESSARE SALVINI SI FINISCE PER GIUSTIFICARE ANCHE I SEQUESTRATORI? DOMANI CHIUNQUE PUO’ TENERE IN OSTAGGIO DEGLI ESSERI UMANI PER “SCELTA POLITICA INSINDACABILE”
La Procura di Catania ha formulato la richiesta di archiviazione nei confronti di Matteo Salvini per la vicenda della nave Diciotti.
I pm etnei hanno motivato la richiesta di archiviazione argomentando che il ritardo nello sbarco dei 192 migranti a bordo fu “giustificato dalla scelta politica, non sindacabile dal giudice penale per la separazione dei poteri, di chiedere in sede Europea la distribuzione dei migranti in un caso in cui secondo la convenzione sarebbe spettato a Malta indicare il porto sicuro”.
E’ nata una nuova giurisprudenza a Catania, dopo l’inchiesta sulle Ong finita nel nulla, come era prevedibile.
Non potendo sostenere che il reato di sequestro di persona non ci fosse stato, tale era l’evidenza, e come avrebbero dovuto invece accertare i giudici nel merito senza filosofeggiare, i pm hanno sostenuto una tesi surreale per scagionare il ministro di polizia.
Intanto è divertente che venga richiamato il principio della separazione dei poteri non per confermare l’autonomia di un magistrato, ma per piegarsi alla politica, anche quando essa viola palesemente le norme, sostenendo che “non e’ sindacabile dal giudice penale una scelta politica”.
Una tesi ardimentosa che si cerca di collegare alla richiesta di redistribuzione europea di poche decine di profughi che nel merito non c’entra nulla e che viene smentita dalla stessa magistratura quando ha sostenuto che non ci fu “un ricatto” come invece aveva palesato inizialmente la ottima procura di Agrigento.
In ogni caso la ridistribuzione è un atto che si poteva fare successivamente allo sbarco dei richiedenti asilo, invece che impedire loro di ricevere assistenza a terra, quindi la tesi non regge.
Non solo: se questa nuova teoria giurisprudenziale dovesse farsi largo andrebbero rifatti molto processi per terrorismo.
Se un gruppo politico tiene in ostaggio o sequestra per sei giorni degli esseri umani non si dovra’ piu’ verificare il presunto reato se siamo in presenza di “una scelta politica insindacabile”.
Anzi il gruppo di sequestratori potrebbe affiggere fuori dal luogo del sequestro un cartello “sequestro per scelta politica insindacabile” con relativa citazione del numero della richiesta di archiviazione della procura di Catania.
Suggerirei anche la modifica dei testi universitari di diritto penale al fine di aggiornare gli studenti sulla nuova giurisprudenza in fieri, non vorrei si formassero su testi superati.
Una bella ristampa per le edizioni sovraniste.
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