LA PROCURA DI GENOVA RISPONDE ALLE CIALTRONATE DI SALVINI: “NOI TUTELIAMO IL PARLAMENTO A CUI SONO STATI SOTTRATTI FONDI. PERCHE’ SALVINI NON SI E’ COSTITUITO PARTE CIVILE?”
LA DURA NOTA DEL CAPO DELLA PROCURA INCHIODA SALVINI: E’ LUI CHE DEVE SPIEGARE AGLI ISCRITTI PERCHE’ NON HA VOLUTO CHE IL PARTITO SI COSTITUISSE PARTE CIVILE CONTRO BELSITO… FORSE AVEVA PAURA CHE BELSITO PARLASSE?
La procura di Genova risponde agli attacchi di Matteo Salvini, dopo l’ordine del tribunale di Genova di sequestrare a scopo cautelativo 49 milioni di euro alla Lega Nord: «Nessun attentato alla Costituzione, anzi, abbiamo agito a tutela del Parlamento, che si è costituito parte civile», dichiara Franco Cozzi, capo della procura genovese.
«Non entriamo in polemica con la Lega – dice ancora Cozzi – Avrebbero potuto costituirsi anche loro e chiedere danni contro imputati, hanno legittimamente scelto di non farlo. Abbiamo eseguito un sequestro conservativo del tribunale, la politica non c’entra».
«Abbiamo il massimo rispetto per la Lega e per tutti i partiti. Ma noi non abbiamo messo in atto nessun attentato alla Costituzione, anzi è stata intrapresa una azione a tutela del Parlamento».
Così il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi all’indomani del sequestro cautelativo dei fondi della Lega deciso dal Tribunale di Genova.
«Camera e Senato – spiega Cozzi – si sono costituiti parte civile nel processo per avere risarcito un danno derivante dalla erogazione di contribuiti che non dovevano essere dati perchè fondati su bilanci non corretti».
«Noi abbiamo agito a tutela del Parlamento. E – conclude Cozzi – i processi che questo ufficio manda avanti dimostrano che non si guarda in faccia a nessuno e, tantomeno, a nessun colore politico».
«Diciamo che dopo la sentenza Maglio 3 che era stata pronunciata a maggio e che aveva annullato due sentenze di assoluzione, questa della Cassazione è l’ultima conferma della fermezza e della coerenza del pubblico ministero e della Procura distrettuale antimafia di Genova».
Lo dice il Procuratore capo di Genova Francesco Cozzi, commentando la decisione dei giudici della sesta sezione penale che hanno confermato le condanne inflitte dalla corte d’appello di Genova nei confronti della famiglia Marcianò a Ventimiglia e, in accoglimento del ricorso del procuratore di Genova, ha annullato le assoluzioni per associazione a delinquere di stampo mafioso alle famiglie Pellegrino-Barilaro. «Neanche a farlo apposta questa sentenza della Cassazione sulla `ndrangheta capita proprio oggi e dimostra quali interessi e quali azioni svolga la procura rispetto a problemi generali che interessano l’ordine pubblico e la societa’» ha aggiunto Cozzi alludendo alla polemica sollevata dal segretario della Lega Nord Salvini dopo il sequestro a scopo cautelativo dei fondi della Lega Nord ordinato dal Tribunale di Genova: «L’altro giorno abbiamo avuto la sentenza per terrorismo, quindi francamente abbiamo altro da fare che stare dietro a polemiche politiche o a privilegiare una forza piuttosto che l’altra anche perchè è notorio che anche in altri processi molto rilevanti, inutile citarli, ha svolto azioni anche nei confronti di esponenti di altri partiti e nei quali questa Procura ha agito con molta serenità e molta imparzialità nei confronti di tutti, laddove ci fosse rilevanza penale dei fatti».
I giudici: «Il Carroccio ha percepito i profitti dei reati
«È pacifico che la Lega Nord abbia percepito il profitto dei reati commessi dai suoi rappresentanti Bossi e Belsito, con il concorso di Aldovisi Turci e Sanavio (ex revisori contabili del Carroccio)» e che tale profitto, costituito da somme erogate come rimborso elettorale, «sia costituito da bene fungibile e aggredibile indipendentemente dalla prova del nesso pertinenziale diretto con il reato».
Lo scrivono i giudici del Tribunale genovese che hanno accolto la richiesta della procura sul sequestro circa 49 mln alla Lega.
(da “il Secolo XIX”)
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