AEROPORTO INTERNAZIONALE DI CUNEO, BAGNI GUASTI DA UN MESE, LA PISTA DI ATTERRAGGIO DIVENTA UNA TOILETTE
PASSEGGERI ALLIBITI E PERSONALE IN IMBARAZZO: BENVENUTI IN ITALIA
Controllo passaporti, verifiche a campione dei bagagli: durante le lunghe operazioni di sbarco da un volo internazionale, può capitare di dover andare in bagno con urgenza. E a Levaldigi, piccolo scalo a venti chilometri da Cuneo, da più di un mese succede che si venga invitati, gentilmente, a non usare i servizi, ma – senza alternative -, ad andare a espletare i bisogni all’aperto. Dove atterrano gli aeroplani.
Così per i bisogni fisiologici le persone si sparpagliano sulla pista: c’è chi si allontana in piccoli spiazzi con erba, qualcuno si avvicina agli aeroplani.
E a poliziotti, finanzieri e addetti alla dogana tocca anche controllare che nessuno si allontani troppo o si metta in pericolo.
Niente carta igienica (ma qualche passeggero provvidenziale distribuisce fazzolettini a chi ne ha bisogno), nessuna riservatezza.
E passeggeri allibiti.
Il motivo: l’unico bagno nell’area di check-out è chiuso da prima di Ferragosto. Ci sono due jersey di plastica davanti alle porte di ingresso e il cartello recita: «Guasto». Le proteste di queste settimane di passeggeri e dipendenti («Così non possiamo lavorare») fino ad ora non sono servite a nulla.
Lunghe operazioni
Il guaio è stato segnalato anche da una giovane coppia di genitori. L’altra notte il volo Casablanca-Cuneo è atterrato a Levaldigi alle 3,30 di notte, per uno sciopero in Francia dei controllori di volo.
Sono sbarcati oltre 170 passeggeri assonnati e stanchi per l’attesa, famiglie cariche di bagagli e pacchi, con tanti bambini, soprattutto marocchini, che rientravano dalle ferie pronti per tornare a scuola.
Lunghissime le operazioni di sbarco e i controlli alla frontiera internazionale, fino alle minacce di un gruppo di passeggeri infuriati.
I due genitori raccontano allibiti: «Nostra figlia aveva bisogno di una piccola medicazione e ci hanno accompagnato fuori per una puntura che non volevamo fare in coda in mezzo alla gente. Altri dovevano andare in bagno: c’è chi ha fatto fare pipì ai figli sotto l’ala dell’aereo, accompagnato dai poliziotti. Gli uomini si sono allontanati sulla pista di atterraggio, le donne si sono lamentate, imbarazzate e stupite. Gli addetti dell’aeroporto, gentilissimi, ci hanno accompagnato nell’area esterna e controllavano. Tutto ci è sembrato assurdo».
Ma necessario, come spiegano gli addetti allo sbarco: finchè non si concludono i controlli, i passeggeri non possono girare per il piccolo aeroporto (che avrebbe altri bagni funzionanti), perchè formalmente non sono ancora «entrati» in Italia.
Le lamentele
Da settimane gli operatori lamentano il problema del bagno guasto, fino a minacciare una verifica dell’Asl Cn1, che comporterebbe il rischio di una chiusura temporanea dello scalo, in attesa delle riparazioni.
Levaldigi ha traffico nazionale (tre voli la settimana con Cagliari, rotte per Sicilia e Sardegna) e internazionale (tre volte la settimana con il Marocco, entro fine anno nuove rotte europee gestite da Ryan Air).
Dalla direzione dell’aeroporto minimizzano: «Il bagno guasto? Colpa delle fognature. Le ferie hanno rallentato i lavori. Da domani inizieremo le riparazioni, questione di qualche giorno e il problema sarà risolto».
Ieri pomeriggio non è stato possibile fotografare l’area degli sbarchi («Mancano i permessi dalla direzione», la risposta degli operatori dello scalo), ma mentre cronista e fotografa attendevano nell’ingresso dell’aeroporto, si è presentato al check-in un operaio: «Sono qui per riparare il bagno».
L’hanno fatto accomodare nella parte dell’aeroporto chiusa al pubblico.
(da “La Stampa”)
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