LA RAI VUOLE TAGLIARE LE TRASMISSIONI DI SAVIANO, FINI LO DIFENDE
LA RAI VUOLE RIDURRE DA 4 A 2 LE PUNTATE DI “VIENI VIA CON ME”, CONDOTTA DA FABIO FAZIO E ROBERTO SAVIANO, PROGRAMMATE PER OTTOBRE….A QUALCUNO DA’ FASTIDIO CHE SI PARLI DI MAFIA, RIFIUTI A NAPOLI, RICOSTRUZIONE IN ABRUZZO…FAREFUTURO: “IN TV SOLO NANI E BALLERINE, ZERBINI E VELINE? NESSUNO TAGLI SAVIANO”
Tempo di tagli economici, ma anche, pare, tempo di tagli in Rai: non si parla però di ridurre il numero dei vari portaborse di partito fatti assumere nella Tv di Stato dal potere politico bipartisan, bensì del numero delle trasmissioni curate da Roberto Saviano e Fabio Fabio, programmate per fine ottobre su Rai 3 e dal titolo “Vieni via con me”.
Che Saviano non risulti troppo gradito ai berluscones è cosa ormai risaputa, oltre che riprovevole, ma pare che siano gli argomenti che andrebbe a trattare a suscitare ulteriori perplessità .
Passi per le due puntate che Saviano vorrebbe dedicare a mafia e sospensione dell’alimentazione forzata a Welby, ma sono quelle dedicate ai rifiuti di Napoli e alla ricostruzione in Abruzzo a suscitare timori nel centrodestra.
Che Saviano possa mettere in discussione i due presunti miracoli laici da cui ancor oggi il premier trae qualche voto, ha fatto drizzare le antenne ai boss del settimo piano di viale Mazzini.
Martedì prossimo il consiglio di amministrazione Rai deciderà i palinsesti autunnali e già gira voce che le puntate di Fazio e Saviano possano essere ridotte da quattro a due, con relativa perdita pubblicitaria, visto che Saviano fa vendere spazi come pochi altri.
Fazio ha già fatto sapere che non accetterà alcun dimezzamento delle puntate: o tutto o niente.
In Rai parlano di due puntate quest’anno e due l’anno prossimo.
Di fronte a questa prospettiva di taglio immotivato si è già mossa Farefuturo, la fondazione vicina a Gianfranco Fini.
“Speriamo che non sia vero. Perchè non è un bel paese quello in cui la propria televisione pubblica, la televisione di tutti, decide di tagliare un evento culturale prima che mediatico come la trasmissione di Roberto Saviano. Significa che lo Stato abdica alle sue funzioni per accontentarsi di nani e ballerine, di zerbini e di veline”.
E’ quanto ha scritto ieri Filippo Rossi in un editoriale su ‘Ffwebmagazine’.
“Non lo diciamo per Saviano – aggiunge – che ha la capacità e la forza di difendersi da solo. Lo diciamo per noi e per tutti quegli italiani che vorrebbero essere ancora orgogliosi del proprio Paese, per tutti quegli italiani che ancora cercano le ragioni profonde di uno stare insieme, di un riconoscersi, di un apprezzarsi. Ecco, Roberto Saviano, quel che questo ragazzo rappresenta, è una delle ragioni: l’idea di un Paese normale in cui legalità e giustizia abbiano di nuovo un senso concreto, al di là della retorica, al di là della propaganda”.
Per il direttore di ‘Ffwebmagazine’ “non può piacere un Paese che, attraverso la televisione pubblica, mette in conto di tagliare ciò che in una democrazia non può mai essere messo in un angolo: lo spirito critico, la forza della parola, la rabbia della verità “.
Insomma, “non è pubblico, un servizio che nasconde la polvere del Paese sotto il tappeto di un’insostenibile leggerezza. Un’informazione pubblica che si attarda a parlare di ciò che cantano gli italiani sotto la doccia o dell’incubo della prova costume (provate a indovinare chi è stato?) forse -conclude- dovrebbe ringraziare quelli come Roberto Saviano, che si ostinano a pensare che fare domande e cercare risposte sia l’anima di ogni democrazia”.
Immaginiamo già le polemiche che seguiranno, con le repliche di quella corte dei miracolati che circonda il premier.
Da parte nostra aggiungiamo solo una speranza: che per una volta tacciano e non si facciano sempre riconoscere per quelli che vogliono censurare, emarginare il dissenso ed espellere chi non la pensa come loro.
Una destra vera e moderna non ha paura del confronto di idee e non censura nessuno, anzi si dovrebbe dare spazio all’opposizione, proprio per dimostrare nella realtà di essere liberali.
Vogliamo una Rai di spiriti liberi, qualsiasi cosa sostengano, non di servi o di utili idioti, di raccomandati e di veline.
Destra e sinistra possono crescere entrambi solo così.
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