LA RUSSA LEGHISTA AD DIS-HONOREM: “NIENTE RIFORMA SENZA LA LEGA”
IL COORDINATORE DEL PDL NON ESCLUDE UN VOTO A MAGGIORANZA COI SUOI AMICHETTI CHE SI PULISCONO IL CULO CON IL TRICOLORE, TANTO AMATO A PAROLE DALL’EX MINISTRO DELLA DIFESA
Non pensi il Pd di escludere la Lega dalla riforma della legge elettorale.
Non sia mai.
Ignazio La Russa, parlando ai microfoni di Sky Tg2, chiarisce la posizione del Pdl: “Non speri la sinistra di fare quello che fece negli anni Settanta, una sorta di arco costituzionale per escludere la Lega in un tema che deve coinvolgere maggioranza e opposizione”, ha detto il coordinatore del Pdl.
“La Lega non si può escludere, ci sta che noi si faccia maggioranza aggiungendo la Lega”, ha insistito, “e se la sinistra ponesse dei veti, in linea di principio non c’è nulla di antidemocratico nel formare una maggioranza sulle riforme tra noi e chi ci sta, Lega per prima o compresa”.
Per un ministro macchietta della Difesa, che amava veder sfilare la Folgore con il tricolore ben esposto, arrivare a ritenere essenziale l’apporto di quel partito che con il tricolore ci si puliva il culo è davvero l’apoteosi del suo percorso politico.
Senza i suoi amichetti padagni, il buon ‘Gnazio non gioca.
La Russa, poi, è tornato sulla proposta di presentare a giorni un ddl per una legge elettorale che consegni il premio di maggioranza al primo partito e contempli le preferenze, rivendicando la correttezza del Popolo della libertà , di fronte alla critiche del Pd, nella decisione di andare avanti con un testo sulla legge elettorale anche senza l’intesa di tutta la maggioranza.
Il presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro si dice ‘allarmata’ dalla volontà del Pdl di anteporre i propri interessi a quelli del Paese: “Noi continuiamo testardamente a cercare un’intesa. Facciamo tutto il possibile, tenendo fermi due paletti: la nuova legge elettorale deve dare governabilità al Paese e prevedere i collegi e non le preferenze”, ha detto, sostenendo che Pdl e Lega, “vogliono indebolire sia il governo sia l’Italia”.
Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini non ha intenzione di lasciare solo Bersani: “A me non sorprende l’idea di un mega-premio di maggioranza al partito vincente. Serve alla governabilità . Non ci trovo niente di lesivo e secondo i sondaggi il destinatario del premio non sarebbe il Pdl”, ma “è importante che tra i partiti della maggioranza si stabilisca un principio di condivisione. Se si programmasse un colpo di mano e la creazione di un nuovo asse Pdl-Lega avrebbe ragione Bersani”.
“Ormai il Pdl e la Lega sono pronti: premio al primo partito e nessuna coalizione predefinita, così dopo il voto ognuno potrà avere le mani libere sia sul programma che sulle alleanze per consentire al sovrano di Arcore di continuare ad essere determinante per liberarsi per sempre dai processi e difendere le sue aziende”, ha affermato il presidente dei senatori dell’Italia dei Valori, Felice Belisario.
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