LA SVEZIA RISPONDE ALLE BALLE DI TRUMP CON I DATI SU IMMIGRAZIONE E VIOLENZA: “ORGOGLIOSI DI AVER ACCOLTO 143.000 SIRIANI IN FUGA DAI MASSACRI”
IL GOVERNO: “VIOLENZA DIMINUITA NEGLI ULTIMI 20 ANNI, L’UNICO TENTATIVO DI ATTENTATO BEN SEI ANNI FA”
Il governo svedese ha lanciato sul web una campagna di «dati» sulle politiche migratorie e sulla delinquenza nel Paese, in risposta alle affermazioni del presidente americano Donald Trump.
«Recentemente sono state diffuse informazioni sempliciste e a volte del tutto inesatte sulla Svezia e sulla politica migratoria del Paese», ha dichiarato il governo in una nota sulla sua pagina web in inglese, senza citare Trump.
Il ministero degli Esteri, quindi intende smontare le falsità che considera «più comuni».
Trump è tornato ieri a citare la Svezia come esempio dei pericoli che secondo lui vengono portati dagli immigrati, dopo che giorni prima aveva lasciato intendere che un attentato sarebbe avvenuto nel Paese nordico.
«L’unico tentativo noto di attentato è stato nel 2010. Nessuno rimase ferito, fatta eccezione per l’assalitore», afferma il governo.
«In termini generali, la violenza è diminuita in Svezia negli ultimi 20 anni», afferma il comunicato, mentre la «percezione è che la violenza sia in aumento», ma «non ci sono prove che indichino che l’origine sia l’immigrazione».
Invece, il governo ammette che il numero di stupri è aumentato, ma ricorda anche che è fuorviante paragonare i dati relativi al passato e ad altri Paesi, perchè l’evolversi delle leggi ha cambiato i parametri di giudizio.
Inoltre, sui dati sui migranti il governo ricorda che tra 2010 e 2015 solo un quinto dei nuovi arrivati ha chiesto asilo, il resto è arrivato per motivi famigliari, è cittadino di altri Paesi dell’Unione europea, è svedese che rientra o cerca lavoro.
Per il ministro della Giustizia, Morgan Johansson, gli svedesi dovrebbero essere «orgogliosi» di aver accolto 143mila siriani che fuggivano dalla guerra dal 2011.
«C’è un dibattito che sembra dare per scontato che dovremmo in qualche modo vergognarcene. Non lo dobbiamo fare: dobbiamo esserne orgogliosi, questa è la più grande operazione umanitaria della Svezia dalla Seconda guerra mondiale», ha aggiunto il ministro.
(da “Huffingtonpost”)
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