LANDINI PREPARA LA PIAZZA: “SE IL GOVERNO NON CI ASCOLTA NON CI FERMEREMO” . E ANCHE LA CONFINDUSTRIA SI SCHIERA CON LUI
“SINGOLARE CHE DI MAIO TROVI TEMPO PER PARLARE COI GILET GIALLI IN FRANCIA ED EVITI DI INCONTRARE I SINDACATI IN ITALIA”
Domani, 9 febbraio, i sindacati saranno in piazza per chiedere al governo un confronto sulle scelte da prendere in merito ai temi occupazionali.
Lo slogan è #Futuroallavoro e Maurizio Landini promette: “Se il governo continua a non ascoltarci, non è che ci fermiamo il 9”.
Con loro manifesteranno anche gli industriali. Confindustria Romagna ha aderito all’iniziativa nazionale. L’obiettivo è: “Contestare le politiche adottate dal Governo nel Dl Semplificazioni” ed in particolare lo stop alle trivelle: un “suicidio industriale”, dice il presidente di Confindustria Romagna, Paolo Maggioli; “Nessun imbarazzo” ad affiancare i sindacati: “In questa fase è assolutamente importante essere uniti, difendere insieme crescita e lavoro”.
Il segretario generale della Cgil chiama a raccolta ricordando che il “nostro interlocutore è il presidente del Consiglio Conte” e che “ad oggi ci sono stati due incontri” a Palazzo Chigi. Le sigle hanno presentato una piattaforma unitaria con le proposte dei sindacati, “noi vogliamo aprire un confronto, una trattativa e vogliamo portare a casa dei risultati”, rimarca parlando alla stampa estera.
Il leader Cgil attacca direttamente Di Maio quando dice: “È Singolare che un rappresentante del Governo incontri un movimento francese che contesta il governo francese mentre in italia non si confronta con i sindacati” e ribatte: “Se sono così attenti a chi contesta dovrebbero stare attenti anche a chi contesta loro”.
Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, all’Avvenire conferma: “Le cose stanno andando male, nonostante l’ottimismo immotivato che abbiamo visto in questi giorni anche dal Presidente del Consiglio. Ma non è così. Bisogna svegliarsi, tornare con i piedi a terra. Per questo con la manifestazione di domani a Roma vogliamo dare una scossa al governo”.
La manifestazione, si legge nella nota congiunta, serve soprattutto a muovere dei dubbi su “la legge di bilancio, appena approvata” perchè: “ha lasciato irrisolte molte questioni fondamentali per lo sviluppo del Paese, a partire dai temi del lavoro, delle pensioni, del fisco, degli investimenti per le infrastrutture, delle politiche per i giovani, per le donne e per il Mezzogiorno. Temi sui quali Cgil, Cisl e Uil hanno avanzato indicazioni e proposte credibili e realizzabili che non hanno trovato riscontro nella legge di stabilità avanzata dal Governo”
(da agenzie)
Leave a Reply